
Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 04 Febbraio 2025
Sondrio, il truffatore seriale degli hotel è ritornato. Scattato il tam tam fra gli albergatori
Sondrio
E’ di nuovo scattato l’allarme, in Valtellina, per il truffatore seriale degli hotel che lo scorso anno, in particolare nel periodo primavera-estate, aveva colpito a ripetizione anche in Valtellina, prima di venire bloccato dalle forze dell’ordine all’esterno di una struttura alberghiera di lusso a Como, da dove cercava di allontanarsi, come nelle volte precedenti, senza avere pagato il conto.
In questi giorni l’associazione di categoria ha allertato i propri associati della provincia di Sondrio mettendoli in guardia per la presenza dell’allora 46enne napoletano che era finito nei guai con le accuse di sostituzione di persona e insolvenza fraudolenta.
A Como, dopo l’ultima “vacanza a sbafo”, a luglio si era beccato un foglio di via obbligatorio dal capoluogo lariano per la durata di tre anni.
Ora il falso top manager (di origini napoletane), come amava qualificarsi con i diversi alias lo scorso anno, con residenza in provincia di Padova, è ricomparso e l’albergatrice Silvia Salvi dell’hotel Rezia Valtellina di Cosio Valtellino ha ricevuto l’alert come tanti suoi colleghi.
“Sulla chat di categoria - spiega Silvia Salvi - è giunta questa preziosa informazione: ’Segnalo che il truffatore seriale è ancora in Valtellina. Lo scorso anno aveva colpito anche in Valmalenco. Me lo ha segnalato un collega della zona di Sondrio. Si presenta come agente dell’azienda Pquadro, ovviamente all’oscuro di tutto’”. E Silvia aggiunge: “Anche da noi era successo e l’abbiamo denunciato ai carabinieri di Morbegno i quali, nell’avviare le indagini, avevano anch’essi messo in allerta tanti nostri colleghi”.
Il modus operandi è sempre lo stesso: pranzare, cenare, colazione e soggiornare nell’albergo preso di mira di volta in volta e, se la struttura ricettiva ne è dotata, concedersi un bel relax a fine giornata nella sauna, poi allontanarsi - dopo alcuni giorni - senza pagare il conto. Per proseguire il giro “visitando” altre località e i loro alberghi.
La scorsa estate, prima di venire intercettato e poi indagato, aveva addirittura rilasciato un’intervista alla trasmissione televisiva “La Vita in diretta” che era stata investita del problema da alcuni imprenditori nel campo dell’ospitalità del Comasco dopo i raggiri subiti.
“Non sono un truffatore - si era difeso - semmai ho commesso qualche leggerezza, ma non sono un furbo. Le leggerezze sono simili alle furberie, ma sono fatte in buona fede”. Si era nel frattempo accertato che aveva già accumulato 32 fogli di via il truffatore seriale, cliente assiduo degli alberghi a cinque stelle anche in Alto Adige che al momento di pagare il conto si eclissava. Il pluripregiudicato campano per reati contro il patrimonio quali truffa, insolvenza fraudolenta e sostituzione di persona, una volta smascherato e denunciato veniva colpito da altrettanti fogli di via obbligatori firmati da altrettanti Comuni della provincia altoatesina. Per conquistare la fiducia dei diversi imprenditori alberghieri si presentava, abitualmente, al volante di auto di prestigio e si qualificava, falsamente, come un manager di imprese importanti, oppure come dirigente del settore della moda con incarichi di alto livello. E, dopo avere usufruito di tutti i servizi connessi al soggiorno, trascorso per lunghi periodi in hotel spesso a 5 stelle, se ne andava senza pagare. Il questore di Bolzano aveva emesso, nei suoi confronti, anche un avviso orale aggravato, previsto in questi casi dalle leggi antimafia, che comporta, a differenza di quello semplice, il divieto di possedere strumenti di comunicazione e altre prescrizioni. E lui che fece ? Si spostò sulle montagne della vicina Valtellina e poi sul lago di Como.
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