
Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 20 Agosto 2025
Sui treni e nelle stazioni reati in crescita, ma la Valtellina è più sicura
Trasporti Oltre 2.900 le denunce alla Polfer in sei mesi. Da inizio anno già 18 casi di criminalità in provincia Il Pd in Regione invoca contromisure: «Si investe poco»
Sondrio
Più di sedici reati al giorno sui treni o nelle stazioni lombarde. Allarmante il dato che emerge dai numeri diffusi dal Compartimento della Polizia ferroviaria di Milano, competente per tutta la rete regionale, dei casi di furti e violenze perpetrati sui binari tra gennaio e giugno di quest’anno.
La provincia apparentemente è meno toccata Ma andrebbe considerata la tratta
Ben 2.903 i casi denunciati nel primo semestre del 2025. A fare la parte del leone è la città metropolitana di Milano, con un primato incontrastato fatto di 1.881 reati. Fanalino di coda - ma per una volta è un buon segnale - è la provincia di Sondrio: in Valtellina e Valchiavenna nell’arco di sei mesi diciotto segnalazioni in totale.
I numeri
Nel dettaglio, nel nostro territorio sono stati denunciati due danneggiamenti ad altrettante stazioni della linea, oltre a cinque furti commessi nei pressi dei binari e dieci a bordo del treno. Sempre su un convoglio in transito è stata registrata una violenza o minaccia a pubblico ufficiale, verosimilmente un capotreno. Nessuna segnalazione riguarda, invece, casi di rapine o di violenza sessuale. Il che fa della provincia di Sondrio una realtà tutto sommato sicura a differenza di altre zone.
Bisogna tuttavia ricordare che i numeri fanno riferimento soltanto alle situazioni avvenute entro i confini locali: se per quanto riguarda le stazioni la faccenda è più semplice da circoscrivere, per i casi denunciati a bordo dei convogli il tutto si fa più complicato. Basti pensare, del resto, che la linea Tirano-Milano coinvolge tre province (Sondrio, chiaramente, ma anche Lecco e Monza Brianza) e la città metropolitana di Milano.
Da tenere in considerazione, dunque, anche i dati del Lecchese, con quattro danneggiamenti alle strutture ferroviarie e due al materiale rotabile. Ma anche sei furti e una rapina in stazione, che diventano rispettivamente quindici e sei a bordo dei mezzi. E poi una minaccia a pubblico ufficiale in stazione e tre sui treni, oltre a una violenza sessuale in stazione.
Le denunce, come si evince dal prospetto riportato qui accanto, aumentano più ci si avvicina al cuore della regione: in Brianza si parla di 140 casi nel semestre e poi, appunto, i ben noti 1.881 di Milano, una vera e propria giungla a livello ferroviario, con una rete fittissima tra treni regionali, linee suburbane e collegamenti aeroportuali.
L’audizione
A richiedere i dati è stato il gruppo consiliare del Partito democratico in occasione di un’audizione in consiglio regionale sul tema della sicurezza per analizzare il trend di crescita di rapine, furti e violenze sui treni e nelle stazioni.
Stando ai numeri disponibili, i reati gravi lo scorso anno si fermarono a quota 1.821, mentre stavolta solo nel primo semestre ne sono stati registrati oltre mille in più. Il confronto, tuttavia, non è sovrapponibile, dal momento che i criteri utilizzati per l’elecazione in merito al 2024 sono diversi rispetto a quelli di quest’anno (i primi si riferiscono, infatti, alle segnalazioni del “Focal point security” di Trenord). «Che ci sia un incremento dei reati sui treni è comunque fuori discussione», evidenzia il consigliere dem Alfredo Simone Negri.
«Del resto, al di là dei numeri della Polfer, la Regione spende ancora troppo poco per la sicurezza. Il budget è di circa 100mila euro all’anno per tutta la rete. E i conti sono presto fatti».
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