
Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 20 Aprile 2021
«Superlega, che schiaffo
Fine dei meriti sportivi»
Le reazioni. Interisti e milanisti uniti dalle perplessità per il progetto
Bordoni: «Passano voglia e passione. Spaggiari: «Niente abbonamenti»
«Ti passa la voglia di tifare per la tua squadra»: fa davvero effetto che a pronunciare queste parole sia Mario Bordoni, tifoso nerazzurro da 70 anni e storico presidente dell’Inter Club Ponchiera che ha per la sua squadra del cuore ha vissuto decenni di amore, passione, gioie e delusioni, trionfi e sconfitte brucianti.
Sistema in pericolo
Tutto questo, ora rischia di essere letteralmente spazzato via dal progetto della Superlega che coinvolge 12 formazioni europee, tra cui per l’appunto l’Inter, oltre a Juventus e Milan per quanto concerne le società italiane. «Sono assolutamente in disaccordo - ha sbottato proprio Mario Bordoni - ed è stato un fulmine a ciel sereno. È prematuro dire quello che succederà, ma si va verso un calcio in cui non vengono considerati i meriti sportivi. Un calcio in cui il business e gli interessi economici dei club vengono messi davanti alla passione dei tifosi. Senza considerare che, se le squadre verranno pure escluse dai campionati, si mette in pericolo tutto il sistema calcio nazionale».
Sulla stessa lunghezza d’onda Michele Spaggiari, tifoso milanista ed ex bandiera del Sondrio calcio: «Sono arrabbiato, però teniamo ben presente che un conto è costituire la Superlega, un altro riuscire davvero a metterla in pratica e partire. In ogni caso io la Superlega né la guarderò né la tiferò e molti tifosi, come me, sono contro: se non fanno i “pecoroni” e quindi per davvero non guardano le partite né fanno abbonamenti allora si può lanciare un segnale forte. Devono essere i tifosi, la parte vera del calcio, a ribellarsi».
Effetto boomerang
Tutto questo, senza considerare, poi, che la Superlega potrebbe anche generare l’effetto contrario da quello auspicato: «Non solo non c’è rispetto per i tifosi - ha proseguito Mario Bordoni - ma poi io credo che con la Superlega subentrerà pure un po’ di disinteresse. Come si dice, la Befana arriva una volta all’anno e se arriva tutti i giorni non è più la Befana. Verrà a mancare l’interesse, verrà a mancare il merito sportivo e quindi non c’è più la passione. Io sono rimasto davvero basito dall’idea della Superlega».
Anche per Michele Spaggiari la Superlega non è certo la strada giusta, non solo nei confronti dei tifosi, ma anche per la sopravvivenza e lo sviluppo dell’intero sistema calcio: «Il problema non è il Milan in sé - ha sottolineato il tifoso rossonero - ma chi lo gestisce. Da un fondo americano, purtroppo, posso aspettarmi una cosa del genere, se invece devo pensare alla Juventus e ad Agnelli, rappresentante dell’ultima società gestita ancora a “livello familiare” allora no. Quello di Elliott al Milan è un tradimento, quello di Agnelli è un tradimento doppio».
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