Traffico illecito di rifiuti a Livigno, ancora un rinvio: udienza a novembre

Nuova udienza e nuovo stop in tribunale a Sondrio per il processo sul presunto traffico illecito di rifiuti che nel 2022 ha scosso Livigno. Si torna in aula il 18 novembre per concludere l’audizione dei testimoni dell’accusa. Alla sbarra 17 imputati

Livigno

Nuova udienza, e nuovo rinvio, in tribunale a Sondrio per il processo nell’ambito dell’inchiesta sul traffico illecito di rifiuti condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Sondrio con la Guardia di finanza e diretta dalla Direzione distrettuale antimafia, che nel luglio del 2022 ha scosso Livigno. Ieri mattina l’udienza si è aperta e subito chiusa per l’assenza di uno dei giudici del collegio. Si torna in aula il 18 novembre prossimo, verranno ascoltati gli ultimi testimoni chiamati dal Pubblico ministero, poi si inizierà con i testi delle difese.Alla sbarra 17 persone, le accuse vanno dal falso in atto pubblico all’intromissione abusiva in sistemi informatici, dalla corruzione per l’esercizio della funzione al peculato, dalla rivelazione di segreti d’ufficio all’attività organizzata per il traffico di rifiuti.

Dopo diverse udienze filtro, durante le quali l’accusa ha ricevuto un duro colpo, ossia l’esclusione delle intercettazioni telefoniche e ambientali su cui poggiava l’accusa nei confronti del principale imputato, l’ex comandante della Polizia locale del Piccolo Tibet Cristoforo Domiziano Franzini, e di alcuni dei commercianti a processo, ad aprile è iniziata l’audizione dei testi, partendo proprio da quelli chiamati dall’accusa, rappresentata dal Pm milanese Francesco De Tommasi, volto noto anche perché ha rappresentato l’accusa nel processo contro Alessia Pifferi, la mamma accusata di aver lasciato morire di fame e di sete la figlioletta di 18 mesi due anni e mezzo fa. Nell’udienza che si è tenuta a maggio ci sono stati anche attimi concitati: il giudice Carlo Camnasio, presidente del collegio giudicante, ha sospeso l’udienza per una decina di minuti, richiamando uno degli avvocati difensori a mantenere un atteggiamento consono ad un’aula di tribunale.

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