Truffe, altri colpi nel sondriese: c’è chi ha versato quasi 160 mila euro ai malfattori

Nonostante gli avvisi delle forze dell’ordine e delle banche, altre due persone sono state raggirate da finti operatori, versando ingenti somme su conti fasulli. I Carabinieri ribadiscono: «Mai cliccare sui link, mai trasferire soldi su richiesta telefonica».

Sondrio

Nonostante i ripetuti appelli lanciati dalle forze dell’ordine e gli alert delle banche stesse, i truffatori continuano a mietere vittime.

Dopo i tre casi di cui abbiamo riferito su queste stesse colonne la scorsa settimana, ecco che altre due persone sono cadute nella sottile trappola tesa dai malfattori arrivando a versare su un conto da loro indicato e spacciato per sicuro e per appartenente alle forze dell’ordine i risparmi di una vita. Si parla di cifre molto alte, che vanno da versamenti di 15mila fino a qualcosa come 157mila euro. Quest’ultima cifra è stata versata in tre tranche dalla stessa persona sul conto fasullo dei truffatori, con la modalità del bonifico istantaneo, ma c’è stato anche un versamento da 65mila euro, uno da 40mila e poi, a scalare, da 20mila e 15mila euro. Quasi 300mila euro se ne sono andati in fumo in questo modo. Uno stillicidio di truffe andate a buon fine con travaso dei soldi depositati nelle banche della nostra provincia in questi conti Iban fasulli da cui non possono più essere recuperati.

Cinque i casi verificatisi ad oggi, due negli ultimi giorni, dopo l’allarme lanciato la scorsa settimana, e in nessun caso è stato possibile recuperare i soldi o risalire ai malfattori.

Purtroppo solo a versamento avvenuto le vittime hanno fatto mente locale e si sono capacitate dell’accaduto, in quanto, sul momento, convinte di interloquire veramente con le forze dell’ordine e della bontà di quanto loro raccontato, cioè di provvedere subito a trasferire i soldi dalla propria banca al conto essendo la prima sotto attacco informatico.

E la sensazione è che non sia finita qui, ma ci siano altre persone cadute nella rete tessuta dai malfattori e che, magari per vergogna, non abbiano denunciato.

«Vi chiediamo di insistere attraverso i media per comunicare che le forze dell’ordine, e quindi Carabinieri, Polizia, Polizia locale, Polizia provinciale, Guardia di finanza - dicono dal Comando provinciale dell’Arma - non chiamano nessuno a casa per chiedere di spostare soldi su fantomatici conti sicuri che non abbiamo. L’unica cosa che possiamo chiedere è il versamento di sanzioni amministrative tramite i canali consueti, nulla più. E lo tesso le banche. Non chiamano e non mandano messaggi sul cellulare per avvisare di strane operazioni bancarie, versamenti, allarmi. Sono tutte truffe belle e buone e i messaggi non vanno neppure aperti. Mai cliccare sul link che contengono perché attraverso quello viene inserito un troyan nel cellulare e poi sono guai».

Dalle forze dell’ordine fanno sapere che le vittime in questo caso non sono solo persone anziane, ma anche di mezza età che i truffatori hanno completamente suggestionato.

«Il fatto che le chiamate o i messaggi arrivino veramente dal numero delle banche o delle forze dell’ordine non significa niente - dicono dall’Arma -. Vengono composti da remoto dai truffatori attivando appositi servizi offerti in internet, per cui, invitiamo a cestinare i messaggi e, in caso di dubbio, chiamarci subito. Ma non componendo lo stesso numero da cui ha chiamato il malfattore, cioè l’ultimo sul telefono, ma facendo il 112. Solo così rispondono veramente le forze dell’ordine e si possono stoppare le truffe. Perché è un peccato perdere così tanti soldi in questo modo».

Una strage che in provincia, così, non si era mai neppure vista. Massima attenzione.

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