Valdisotto, i lavori di messa in sicurezza proseguono senza sosta

Dopo le immense colate detritiche che lunedì sera hanno travolto le frazioni di Tola e Aquilone, proseguono senza sosta gli interventi di pulizia e ripristino. Il versante resta instabile

Valdisotto

La notte è trascorsa in maniera piuttosto tranquilla in Valdisotto, solo poche gocce di pioggia e un rivolo di acqua e fango sceso costantemente dalla montagna, senza rappresentare una particolare minaccia. E continuano senza sosta i lavori di pulizia dei detriti e messa in sicurezza della zona di Tola e Aquilone, frazioni di Valdisotto che lunedì sera sono state invase da colate detritiche precipitate a valle dal versante montano. I detriti hanno bloccato in tre punti la strada provinciale 27 e lo svincolo d’ingresso alla statale 38 a Tola, isolando parte del territorio. I residenti delle aree più a rischio sono stati evacuati e ospitati in una struttura alberghiera della zona, l’Hotel Cepina, nell’omonima frazione dello stesso comune. Da due giorni si lavora per sgomberare le strade, liberare gli accessi alle abitazioni e valutare la stabilità dei versanti.

Il timore è che nuove piogge possano compromettere la già fragile tenuta del terreno. Le prossime ore saranno decisive per comprendere l’entità dei danni e pianificare la ricostruzione. Le condizioni meteorologiche, però, non promettono nulla di buono, il versante è ancora instabile, come è stato constatato nel corso dei sopralluoghi effettuate in queste ore, e il pericolo di nuovi temporali, soprattutto in orario serale e notturno, non permette di stare tranquilli. Secondo gli esperti, infatti, per oggi si prevedono nubi irregolari, possibilità di temporali localizzati e clima umido. Domani si prevedono ancora temporali sparsi, con massime in lieve rialzo (circa 25 gradi nelle zone colpite dagli eventi di lunedì, 10 in più nel fondovalle). Sabato e domenica le temperature tenderanno a calare leggermente, soprattutto nei valori massimi, che si attesteranno intorno ai 20-21 gradi in Alta Valtellina, mentre le minime scenderanno verso i 9-11 gradi. Le piogge non mancheranno, in particolare nelle ore centrali della giornata e nelle aree montane.

E sono proprio le piogge a preoccupare, la possibilità, in particolare, che temporali o, addirittura, nubifragi localizzati nella stessa zona possano mettere di nuovo a dura prova il versante montano. Gli oltre 60 sfollati, quindi, non possono tornare a casa, c’è chi stima che possano volerci almeno una quindicina di giorni, ma è presto per fare previsioni. Al lavoro ci sono decine e decine di persone, e stupisce la velocità con cui si sta ripulendo l’area: tanto è già stato fatto. Impegnati fin da subito dopo lo smottamento nelle varie operazioni ci sono carabinieri, Polizia di stato, Polizia locale e Protezione civile, oltre cinquanta vigili del fuoco con ventiquattro mezzi, tra cui quelli speciali del nucleo Gos (Gruppo operativo speciale), dotati di escavatori e attrezzature per il movimento terra. A supporto delle squadre di Sondrio, sono intervenuti rinforzi dai comandi provinciali di Lecco, Como, Brescia e Bergamo, oltre a un funzionario tecnico del comando di Lecco per il coordinamento operativo. Sul posto è stata allestita, già martedì, l’Unità di comando locale (Ucl), che sta gestendo le operazioni di soccorso. Mentre nella giornata di martedì sono stati fatti diversi sopralluoghi, anche con l’elicottero, e si è svolto un incontro operativo con il prefetto di Sondrio, Anna Pavone, e le autorità locali. L’obiettivo principale e la priorità sono permettere agli sfollati di rientrare in sicurezza nelle proprie abitazioni.

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