
Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 24 Luglio 2025
Centro Sanitario Bregaglia, via i lungodegenti italiani. «La legge sugli stranieri non prevede eccezioni»
Il centro svizzero non può più ospitare anziani italiani per più di tre mesi a causa di una legge cantonale. Famiglie preoccupate per la mancanza di alternative.
Bregaglia
Gli ospiti lungodegenti italiani del Centro sanitario Bregaglia dovranno abbandonare la struttura. Entro tre mesi a partire da giugno, quando la comunicazione è arrivata alle famiglie (meno di una decina). Entro la fine di settembre, insomma, chi è a Spino da tempo dovrà fare le valigie e cercare un’altra struttura. Una mazzata pesante, quella denunciata dalle famiglie che ora dovranno trovare una soluzione alternativa, cosa non sempre facile.
«Quando ho ricoverato a Spino il mio genitore – commenta uno dei valchiavennaschi coinvolti – mi è stata chiesta l’iscrizione alla lista d’attesa della Casa di riposo di Chiavenna e mi è stato fatto firmare un contratto che non prevedeva alcuna data di scadenza. A giugno siamo stati convocati e ci è stato spiegato che, su indicazione del Cantone, il centro non poteva ospitare anziani italiani per un periodo superiore ai tre mesi. Abbiamo dovuto firmare una domanda di permesso per stranieri in tal senso. Il permesso ha una durata di tre mesi e non è rinnovabile. Di fatto, da fine settembre, chi è nella mia situazione dovrà portare via il proprio anziano».
Un problema, si diceva, perché se tutti sono iscritti alla lista d’attesa alla Casa di riposo, non tutti sono in una posizione in graduatoria che lascia presupporre un ricovero in tempi brevi. Si rischia, insomma, di dover trovare una soluzione ponte nell’attesa, con tutto quello che comporta in termini di disagio per persone molto anziane e fragili.
La lettera inviata dal Centro sanitario Bregaglia alle famiglie non lascia molti margini di manovra: «Recentemente siamo stati messi al corrente di una disposizione legale rilevante anche per la nostra struttura per anziani. In base alla legge federale, la permanenza di cittadini stranieri in Svizzera senza un permesso è consentita solo per un massimo di 90 giorni. Il Cantone dei Grigioni ci ha confermato che non sono previste eccezioni per le strutture per anziani e di cura. Abbiamo cercato un dialogo con le autorità cantonali competenti, ma abbiamo dovuto prender atto che la normativa federale su questo punto è chiara».
Non è tutto. Per avere l’autorizzazione temporanea, le famiglie hanno anche dovuto provare di avere le risorse necessarie: almeno 15 mila euro al mese a fronte di una retta di circa 800 euro a settimana. «Siamo molto colpiti – spiegano le famiglie –. Alcuni di noi sono decisamente in difficoltà».
Pochi margini anche secondo il presidente del Centro sanitario Bregaglia, Maurizio Michael: «Tutti gli ospiti italiani entrati dopo la comunicazione sono stati messi a conoscenza del limite dei tre mesi previsto dalla legge. La situazione è questa e, d’altronde, la residenza al Centro sanitario Bregaglia è sempre stata intesa come temporanea, tanto è vero che veniva richiesta l’iscrizione alla lista d’attesa in una struttura italiana. C’è anche un altro aspetto: in base al contratto con il Cantone, noi siamo tenuti a dare risposta alle esigenze del territorio della Bregaglia svizzera. Non c’è nessun pregiudizio rispetto agli ospiti italiani, che anzi accogliamo volentieri con i vincoli che ci impone la legge. Presto faremo una campagna informativa sui servizi che mette a disposizione il Centro».
© RIPRODUZIONE RISERVATA