
Cronaca / Valchiavenna
Mercoledì 07 Maggio 2025
Europa verso il declassamento del lupo, la Valtellina attende il voto decisivo
La Commissione ambiente del Parlamento Ue accelera sulla revisione dello status del grande carnivoro. In Italia possibile modifica alla legge sulla fauna selvatica. La Lega esulta, Azione chiede più sostegni agli allevatori
Sondrio
Mentre le associazioni ambientaliste richiamano al rispetto degli impegni presi anche a livello europeo sulla tutela del lupo, la Commissione ambiente del Parlamento europeo medesimo, a Strasburgo, ha votato martedì per l’attivazione della procedura d’urgenza per rivedere lo status di protezione del grande carnivoro da specie rigorosamente protetta a specie protetta.
Domani è prevista la votazione in aula e vi sono ottime possibilità che il declassamento passi, dopodiché, però, saranno i singoli Stati a decidere nel merito. Potranno comunque mantenere il livello di protezione più alto del lupo, se lo riterranno, diversamente potranno abbassarlo andando a riscrivere, per la parte di cui si tratta e per quel che riguarda il nostro Paese, la legge 157 sulla protezione della fauna selvatica e sul prelievo venatorio. E, a cascata, poi, le Regioni potranno a loro volta esprimersi sempre nel rispetto della legge nazionale.
I passaggi da compiere sono quindi ancora tanti, ma l’iter verso il declassamento è avviato con somma soddisfazione della Lega che molto si era battuta in questo senso. In particolare Silvana Snider, consigliera regionale di Villa di Chiavenna, che ha seguito attentamente tutto questo capitolo ed è andata in pressing.
«La Lega ha sempre sostenuto il declassamento e, anche oggi, nel Parlamento europeo voterà favorevolmente tenendo fede agli impegni presi sul territorio - dice Snider che è anche membro della commissione speciale montagna di Regione Lombardia - con allevatori e agricoltori. Si tratta di un passo decisivo per una gestione più flessibile e pragmatica delle zone interessate dalla presenza di questo grande predatore che permetta di ritrovare un corretto equilibrio con tutte le attività antropiche, in particolare nelle aree rurali e montane».
Di questo si parlerà oggi stesso in un convegno organizzato a Palazzo Pirelli, a Milano, dall’intergruppo lavoro “Grandi carnivori” di Regione Lombardia con il sostegno di 12 consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, e in collaborazione con l’Associazione nazionale per la tutela dell’ambiente e della vita rurali.
Una giornata di approfondimento con una molteplicità di interventi «tesi ad affrontare con serietà e spirito costruttivo - dicono gli organizzatori - il tema della crescente presenza del lupo iin Lombardia e le problematiche derivanti dalle predazioni sul bestiame».
In argomento, martedì, è poi entrata anche Azione Sondrio, che ha diramato una nota in cui si chiede «di affrontare con serietà il problema e di lasciare solo il territorio e il suo settore agroalimentare».
Azione sta lavorando alla presentazione di un’interrogazione in Parlamento insieme a Confagricoltura per chiedere maggiore supporto finanziario da parte dello Stato agli enti locali competenti.
«I prodotti che arrivano dalla Valtellina e dalla Valchiavenna sono di grande qualità ma, oltre a dover proteggere maggiormente i marchi, occorre intervenire per supportare il settore nell’affrontare le problematiche che espongono gli allevatori a rischi maggiori per il loro pascolo e a maggiori costi di assicurazione - dice il referente provinciale di Azione, Carlo Bordoni -. Non voglio entrare nella polemica se vadano abbattuti o meno i lupi, ma gli allevatori hanno bisogno di bandi per costruire le reti e proteggere il proprio pascolo che siano realmente accessibili. Oggi, la questione non è affrontata ancora con la dovuta serietà».
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