«Il Sentiero del Tracciolino è chiuso nella seconda parte. Ma i turisti non lo sanno»

Il frequentato tracciato è stato riaperto a luglio ma solo nel tratto dalla diga di Moledana a San Giorgio. «C’è un problema di sicurezza»

Chiavenna

«C’è un problema di comunicazione. I turisti non hanno capito che tutta la seconda parte del Tracciolino è chiusa». Un problema di comunicazione che ha riflessi importanti sulla sicurezza e sul turismo quello evidenziato dal presidente dell’associazione Amici della Valcodera Roberto Giardini. A fine luglio il tracciato che collega a mezzacosta la Valle dei Ratti e la Valcodera è stato riaperto in seguito a lavori di messa in sicurezza concordati tra gli enti e realizzati dall’amministrazione comunale di Verceia, ma solo nella prima parte. Dalla diga di Moledana a San Giorgio. Il resto del percorso è chiuso per i noti problemi legati al dissesto idrogeologico. Soprattutto all’altezza dell’attraversamento della Valle del Revelaso. Valle per la quale sono imminenti lavori di ripristino, ma sulla via alternativa presente sul percorso che collega San Giorgio a Cola.

Più in basso rispetto al tracciato “originale” del Tracciolino. «Purtroppo chi non conosce la zona fatica a trovare informazioni corrette – spiega Giardini – e questo sta creando numerosi problemi. Il primo è legato alla sicurezza. Percorrere il sentiero che collega San Giorgio a Cola presenta delle criticità, non superabili per chi pensava di percorrere un percorso adatto a tutti. Il Tracciolino è un percorso per famiglie, attualmente il sentiero che collega San Giorgio a Cola non lo è affatto». Sul sentiero, infatti, è presente un attraversamento non proprio semplice, che obbliga a camminare sospesi su un tronco aiutandosi con una catena fissata alla roccia. Peggio ancora per chi si avventura, contravvenendo al divieto, più in alto, sul Tracciolino vero e proprio. Qui sono presenti due passaggi dove le protezioni sono state travolte dalla frana e l’esposizione non è da sottovalutare. «Il secondo aspetto è legato alla gestione del flusso turistico – continua Giardini - . Non sono poche le persone che in queste settimane hanno disdetto prenotazioni nelle strutture ricettive della Valcodera una volta arrivati sul posto e appreso che dal Tracciolino non si può arrivare a Codera». C’è un ultimo aspetto, legato all’immagine della valle: «Alla lunga – conclude Giardini – le difficoltà di fornire informazioni corrette compromettono l’immagine della valle nei confronti dei turisti, che potrebbero anche decidere di non considerarci più in futuro. La situazione del Tracciolini è preoccupante. Sappiamo dell’intervento sul percorso San Giorgio-Cola, ma dall’inverno 2023-24 sul tracciato bisogna considerare anche la frana in Val Grande tra Cii e Cola.

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