
Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 23 Giugno 2016
Pannelli fotovoltaici in fiamme
«Fate sempre la manutenzione»
Chiavenna: le raccomandazioni dei vigili del fuoco dopo i recenti incendi agli impianti sui tetti.
«Il fenomeno degli incendi ai pannelli non è allarmante, ma la prevenzione è fondamentale». Dopo aver lavorato sul tetto di un’abitazione di Chiavenna, domenica pomeriggio, per spegnere l’incendio provocato dal malfunzionamento di un impianto fotovoltaico, i vigili del fuoco del Comando provinciale di Sondrio sono pronti a illustrare le possibili cause di questi problemi. Visto che i pannelli – sia quelli che permettono di risparmiare sull’acqua calda, sia quelli per la produzione di energia elettrica – sono molto diffusi, grazie agli incentivi governativi per l’installazione, a livello nazionale il Ministero ha promosso specifici eventi di formazione per il personale.
«Non è il primo caso di incendio a pannelli solari in provincia di Sondrio - ricorda il funzionario del Comando Stefano Felicioni -. Ci sono stati eventi analoghi, ma l’esperienza ci permette di affermare che non si tratta di un fenomeno estremamente preoccupante». Alla base di questi incidenti, che possono avere conseguenze molto rilevanti – in Valtellina è andato distrutto un maneggio e a Chiavenna il tetto del condominio di via Marconi è andato in fumo – ci possono essere problemi di vario tipo. «Le analisi dimostrano che solitamente gli incendi sono provocati da difetti a pannelli e cavi, dalla mancanza di un’adeguata manutenzione o da errori commessi dagli installatori. In caso di fiamme è indispensabile contattare i soccorsi, perché questi impianti sono costantemente sotto tensione quando c’è luce solare e in caso d’incendio è necessaria la massima cautela».
Spesso si sono ipotizzati problemi legati alla dispersione nell’atmosfera di sostanze molto nocive. «La premessa dev’essere chiara: qualunque combustione genera prodotti pericoli per l’uomo. Ovviamente bisogna tenere conto che un impianto fotovoltaico si trova all’esterno ed eventuali sostanze sono immediatamente disperse nell’atmosfera. Ci potrebbero essere pericoli per i soccorritori, ma dispongono di dispositivi di sicurezza adeguati. Potrebbe essere molto più preoccupante la staticità dell’edificio e dei manufatti installati sul tetto».
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