Piuro, la centrale a biomassa è operativa. Ora manca la filiera

La centrale a biomassa di Piuro è stata accesa, un passo verso la sostenibilità. Ora si lavora a una filiera bosco-legno locale

Piuro

La centrale a biomassa c’è, attivata in questi giorni. A mancare all’appello è la filiera bosco-legno, un progetto ancora bloccato dalle difficoltà legate al proseguimento della pista dei monti di Santa Croce, i cui lavori non possono proseguire fino a quando non si sarà sbloccato il limite di portata alla strada di Lottano. Un incastro che si sta cercando di risolvere in questi giorni, in cui l’amministrazione comunale di Piuro è impegnata a trovare un accordo con la proprietà della strada, il Comune di Prata Camportaccio, per delle deroghe. Dell’idea di sfruttare i boschi posti sulla sponda sinistra della Val Bregaglia si parla da prima della pandemia. Finora, però, il progetto non si è ancora sviluppato. Intanto, la centrale è pronta.

«Nelle scorse ore è stata ufficialmente accesa la nuova centrale a biomassa del Comune di Piuro, situata presso la palestra di Prosto» spiega il sindaco Omar Iacomella. «Si tratta di un impianto di ultima generazione che utilizza una caldaia Hargassner da 250 kW, un sistema efficiente e sostenibile che va a sostituire completamente il precedente impianto a gasolio. Con questo intervento, il Comune di Piuro è ora completamente libero da impianti a gasolio in tutti gli edifici pubblici. Un traguardo importante per una comunità che guarda con concretezza e determinazione alla transizione ecologica». L’intervento, dal valore complessivo di 200.000 euro, è stato coperto al 70% da contributi esterni, in particolare quelli provenienti da Gal Valtellina, e per il restante 30% da fondi comunali.

Ora bisogna obbligatoriamente guardare al futuro: «L’accensione dell’impianto rappresenta solo il primo passo di un percorso più ampio» continua il primo cittadino. «Nei prossimi mesi, il Comune intende attivare una filiera locale bosco-legno sui monti di Piuro, per arrivare all’autoproduzione del cippato, anche attraverso un utilizzo più consapevole degli scarti del verde raccolti nell’area ecologica di Scilano. Questa scelta strategica non solo valorizzerà il patrimonio forestale e ambientale locale, ma avrà ricadute positive dirette anche sui costi della Tari, contribuendo a contenere le bollette per i cittadini di Piuro». Intanto qualche numero su risparmi e ambiente: «L’impianto, calcolato su una media annua di 80 quintali di cippato locale, consente di produrre l’energia necessaria alla palestra evitando l’utilizzo di circa 2.800 litri di gasolio e risparmiando ben 7,45 tonnellate di CO₂ ogni anno» conclude Iacomella.

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