
Cronaca / Valchiavenna
Martedì 05 Agosto 2025
Santuario di Gallivaggio, la raccolta fondi supera i 186mila euro
Decisivo l’apporto della Diocesi di Como e dei privati per il restauro del luogo sacro danneggiato dalla frana del 2018. Ancora aperto il cantiere
Gallivaggio
Ha raggiunto quota 186mila euro la raccolta fondi per il restauro del Santuario di Gallivaggio gravemente danneggiato dalla frana del 29 maggio 2018 e di questi, 88.071 sono frutto della colletta indetta dalla Diocesi di Como l’8 giugno scorso nelle proprie parrocchie. Quasi 100 di queste hanno contribuito con le offerte raccolte durante le Messe di quella domenica, ma l’effetto dell’iniziativa diocesana è andato oltre, perché ha contribuito a diffondere il messaggio anche fra i privati ed a far lievitare ulteriormente le donazioni.
Ad oggi, solo sul portale della Fondazione Italia per il dono cui si è appoggiato il comitato promotore della raccolta fondi, al link apposito https://dona.perildono.it/santuario-di-gallivaggio/, sono pervenute 353 donazioni, da parrocchie, sì, ma anche da tantissimi privati cittadini, aziende, anonimi. Si va dai 10 ai 26mila euro versati in una sola tranche da un anonimo. Ma ci sono anche donazioni da 5mila, 3mila, 2300 e 1000 euro, versati da persone che hanno molto a cuore le sorti del Santuario non tanto come monumento architettonico-religioso, ma come luogo di fede, di raccoglimento in preghiera, di meditazione e riflessione.
«Il restauro in corso non è solo un’operazione di recupero architettonico - commenta don Andrea Caelli, arciprete di Chiavenna e amministratore del Santuario -, ma un atto di fiducia nel futuro e nella continua protezione di Maria. É un luogo che deve tornare a vivere per accogliere tante persone in ricerca, in preghiera e in cammino».
E queste “tante persone” stanno accorrendo al capezzale del Santuario per cercare di dare forza alla raccolta fondi e raggiungere o quanto meno avvicinarsi a quel milione di euro che manca ancora all’appello su un intervento complessivo da 4,635 milioni di euro, di cui due stanziati da Regione Lombardia, 1,635mila da Provincia di Sondrio e Fondazione Cariplo che, in sede di avvio dei lavori, il 2 aprile scorso, tramite il componente della sua Commissione centrale di beneficienza Marco Dell’Acqua aveva manifestato la disponibilità ad impegnarsi ulteriormente in futuro.
Per ora si lavora alla raccolta fondi con interventi capillari nelle singole parrocchie e al riguardo, incontri si sono già tenuti nei mesi scorsi e «tutt’ora - dice don Andrea - siamo presenti col nostro gazebo ai principali eventi che si tengono in Valle Spluga per sensibilizzare la popolazione residente e turista sul tema. Siamo stati a Olmo, a Montespluga domenica scorsa, stiamo lavorando al coinvolgimento dei campodolcinesi in arrivo dall’America sulle tracce dei loro antenati, e, giovedì, alle 20.30, saremo proprio a Campodolcino, nella chiesa di San Giovanni Battista, per un incontro pubblico di aggiornamento rispetto ai lavori di restauro».
Sul portale del Santuario, Alessandra Garolini, responsabile della comunicazione delle attività di restauro ha già dato conto degli interventi fatti ad oggi.
«É stato eseguito il recupero strutturale del muro est del Santuario - dicono dalla direzione lavori -, quello di fronte alla parete rocciosa, molto danneggiato dalle pietre, sono stati montati i ponteggi esterni ed interni, eseguite le prime puliture delle superfici interne dalla polvere depositatasi, sono state effettuate le prove fisico chimiche sui materiali delle superfici interne, mappate e la documentazione trasmessa alla Soprintendenza. Sono state pulite le superfici voltate sulla navata centrale e sul presbiterio ed effettuati i preconsolidamenti, dopodiché procederemo al rifacimento del tetto».
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