Cronaca / Valchiavenna
Martedì 16 Dicembre 2025
«Voce lombarda nel mondo», premiato lo chef Stefano Masanti
Lo chef di Madesimo premiato tra le eccellenze lombarde che portano alto il nome della regione nel mondo, un ponte tra Lombardia e il resto del globo.
Madesimo
C’è anche il nome di Stefano Masanti, 55 anni, nato a Milano, ma a Madesimo già tre giorni dopo, chef stellato del ristorante di famiglia, «Il Cantinone», e gerente di un’attività di catering di alto livello nella Napa Valley, in California, nel novero dei premiati come «Voce lombarda nel mondo» da Regione Lombardia.
Oggi si è tenuta la cerimonia nell’auditorium Gaber di Palazzo Pirelli alla presenza di Attilio Fontana, governatore regionale, di Raffaele Cattaneo, sottosegretario regionale alle relazioni internazionali, di Federico Romani, presidente del Consiglio regionale, e dei cinque premiati.
Al pari di Masanti, infatti, hanno ricevuto questo prestigioso riconoscimento, alla sua prima edizione, anche Santo Locatelli, 98 anni, fondatore dell’associazione Bergamaschi nel mondo, Livio Mazzoleni, project manager della National Gallery di Londra, Uto Ughi, violinista di fama internazionale, e Cinzia Zuffada, pavese, scienziata, dirigente del Jet propulsion laboratory della Nasa.
«Questo riconoscimento è il segno della nostra gratitudine verso chi, da ogni parte del mondo, costruisce ponti di amicizia e sviluppo con la nostra Regione», ha detto Attilio Fontana. «La nostra è una regione aperta, non solo dal punto di vista economico, ma anche culturale. Una realtà in cui i giovani possono formarsi, crescere, realizzare i loro obiettivi e i loro sogni e, noi, con questo premio, vogliamo proprio celebrare le nostre eccellenze, creare le condizioni perché storie di successo come quelle premiate possano incentivare i giovani a tornare in Lombardia, loro terra d’origine, ed a investire qui per il proprio futuro».
Sulla medesima lunghezza d’onda anche il pensiero di Raffaele Cattaneo, sottosegretario alle relazioni internazionali, per il quale «i profili premiati oggi, individuati grazie a un lavoro congiunto svolto dagli uffici regionali e dalla Consulta regionale dei lombardi nel mondo», ha detto, «incarnano al meglio i valori della Lombardia, ovvero competenza ed eccellenza, legame con le proprie radici e capacità di promuovere al meglio la nostra regione nel mondo».
E per Federico Romani, presidente del Consiglio regionale, si tratta di «ambasciatori naturali», ha detto, «persone che ogni giorno testimoniano cosa significhi essere lombardi».
Nel novero, come detto, anche Stefano Masanti, rappresentato alla cerimonia in Regione da papà Franco. «Purtroppo mio figlio e mia nuora sono dovuti partire subito per gli Stati Uniti chiamati al giuramento per ottenere la cittadinanza americana», dice Franco Masanti, «e non hanno potuto rimandare. Per questo mi sono recato io in Regione per la consegna del premio certamente da lui molto gradito».
Impossibile contattare ieri il premiato, lo chef titolare da tempo di una stella Michelin con il proprio ristorante «Il Cantinone», che ha riaperto i battenti per la stagione invernale il 5 dicembre scorso e che lo resterà fino a Pasqua. Poi, Masanti e la moglie, Raffaella Mazzina, torneranno in California, nella Napa Valley, dove da tempo gestiscono la ristorazione della casa vinicola Sattui.
Era tuttavia collegato da remoto, da San Francisco ed ha dedicato il premio alla sua famiglia «per avermi dato la possibilità di esprimere la mia cucina nel mondo», ha detto.
Il riconoscimento è giunto su proposta di Confcommercio Lombardia ed a complimentarsi immediatamente con lo chef è stata l’Unione commercio e turismo della provincia di Sondrio.
E al pari note di apprezzamento sono giunte da Silvana Snider, consigliere regionale valchiavennasca, orgogliosa di questo riconoscimento.
«Stefano Masanti è un esempio straordinario di come la passione», ha detto, «lo studio e il legame con il territorio possano trasformarsi in un linguaggio universale. La sua cucina racconta la montagna, la Valchiavenna e la Lombardia con eleganza e autenticità e il suo successo è la dimostrazione che anche nei territori alpini, spesso considerati marginali, possono nascere eccellenze capaci di lasciare un segno nel mondo».
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