Canottieri, altro colpo di scena. Ora Cariboni può restare al comando

Il presidente Marco Cariboni, tra colpi di scena e dissidi interni, si trova al centro di una complessa vicenda che coinvolge le deleghe sportive e il futuro del circolo

Lecco

Assume “contorni macchiavellici” in queste ore la vicenda caos-Canottieri Lecco. Un presidente storico (e anima del circolo da oltre 50 anni) – Marco Cariboni classe 1945, massimo dirigente dal 1975, con un decennio di “interregno” - che prima decide di gestire i profondi contrasti nella gestione delle due sezioni sportive di nuoto e canoa-canottaggio, dando le dimissioni, seguito da altri cinque membri del consiglio direttivo (che ne vanta nove) di fatto azzerandolo; insieme alle deleghe sportive.

Salvo poi (ed è storia di mercoledì sera) ripresentarsi davanti allo stesso consiglio, per far leggere le lettere di cinque consiglieri che gli chiedevano di rimanere, ma solo se – apparente paradosso – avesse azzerato le deleghe sportive oggetto dei profondi dissapori. Fra queste quella appunto alla gestione della sezione canoa-canottaggio in mano alla vice presidente Lucia Micheli. Una maggioranza quella dei cinque consiglieri-firmatari di questa lettera, scaturita a sorpresa. Soprattutto per la presenza di almeno un consigliere che il primo pomeriggio di mercoledì si era posto ai nostri microfoni, spalleggiando la Micheli; e la stessa sera ha però firmato la lettera che di fatto invitava ad esautorarla dalla guida “del remo e della pagaia” blucelesti.

Oltre alla Micheli, spiazzato pure l’altro vice presidente Stefano Gerosa che ha sempre sostenuto la ex azzurra di canoa nel suo tentativo di dare al Circolo nuovi allenatori, nuove regole e dinamiche, suscitando però polemiche, critiche e la – più o meno – indiretta fuoriuscita di ben cinquanta giovanissimi affiliati della sezione nuoto, passati ad altra società. Proprio l’ex olimpionica della canoa in tutta questa vicenda rappresenta il dirigente che, con le proprie (forse troppo energiche) istanze di rinnovamento del circolo a partire dalle due sezioni sportive, si era contrapposta allo stesso presidente, il quale aveva scelto, alla fine, di farsi interprete delle tante resistenze emerse riguardo alle direttive della vice presidente (e moglie del presidente di FederCanoa Antonio Rossi).

Ma proprio non è finita... La sintesi? Arriva nella serata, passando a contorni (anche) da “Commedia dell’arte”, dove il protagonista (in questo caso il Marco Cariboni più sornione) non fa e dice nulla di quello che ci si potrebbe attendere. Quando finalmente vuole rispondere al telefono – «Attendo il verbale del Consiglio, prima di parlare. Devo capire cos’hanno deciso, quando li ho lasciati soli....» aveva traccheggiato tutto il giorno – ammette infine: «Sì, tutto quello che dici è vero: in pratica è che come se in questa lettera (dei cinque consiglieri ndr) mi dicessero: «In alternativa alle elezioni, ritiriamo le nostre dimissioni e facciamo un rimpasto (azzerando appunto tutte le deleghe ndr). Sì, praticamente è come se fosse un rimpasto di giunta».

Inutile chiedergli se lui resta o meno; se continua da presidente del Circolo sportivo più numeroso della provincia o no. Non risponde con simpatia, anzi sconcerta, quasi goliardico: «Però, attenzione – aggiunge infatti a un certo punto – c’è un particolare che devo purtroppo sollevare. Io domani mattina quando mi daranno le carte ufficiali, solleverò la questione che, sebbene mi faccia piacere a livello personale, questa lettera non era all’ordine del giorno. Quindi non è valida: certo avrebbe potuto essere inserita nelle “Varie”, ma le “Varie” sono valide solo se ci sono tutti i componenti del Consiglio presenti... E mi risulta che uno mancasse (il vice presidente Stefano Gerosa.ndr). È questo è un problema che potrebbe portare ad invalidare la seduta del Consiglio e di conseguenza ogni decisione presa. Essì: non essendo all’ordine del giorno, qualsiasi cosa abbiano determinato... Cosa farò ora? Da parte mi devo convocare un consiglio e metterla (la lettera.ndr) all’ordine del giorno. Poi si vedrà, quindi ci aggiorniamo».

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