
Cronaca / Tirano e Alta valle
Sabato 26 Luglio 2025
Agli orsi piacciono i passi: avvistamenti sul Forno e sul Mortirolo
Salgono a 48 le segnalazioni della presenza di esemplari da inizio anno
Mazzo
Due esemplari di orso giovane sono stati avvistati negli ultimi giorni sul passo del Forno, al confine fra Italia e Svizzera, e sul passo del Mortirolo, versante camuno, ma a ridosso di quello valtellinese.
Il primo avvistamento è un po’ più datato, risale ad alcuni giorni fa e testimonia ancora una volta la presenza dell’orso sul Forno, dove è stato avvistato per la prima volta nel 2005 dopo 82 anni di assenza, mentre il secondo risale a lunedì sera, quando due giovani in transito in auto sul Mortirolo e in risalita dal versante camuno, giunti nei pressi dell’albergo Alto di Monno si sono visti sbucare dal folto un giovane esemplare di orso che ha preso a correre all’impazzata in strada per poi risalire la china e scomparire nel folto del bosco.
«Ha oltrepassato senza abbatterla la recinzione posta a lato del declivio, alta non più di 60 centimetri, per cui è chiaro che si è trattato di un orso giovane - dice Paolo Tavelli, referente per la provincia di Brescia del settore grandi carnivori -. In transito ad una quota alta, perché si parla di 1800 metri, non del tutto usuale per un orso, perché di norma questi animali stazionano molto più in basso, fra gli 800 e i 1400 metri, dove hanno a disposizione una maggiore varietà di cibo. Di norma, in Trentino, li si vede a quota 400 metri, dove hanno mele ed altri frutti in abbondanza da mangiare. Ricordo che si tratta di un animale molto opportunista ed un grande camminatore, capace di spostarsi di qua e di la in un attimo. Anche per questo il monitoraggio non è facile. L’orso purtroppo non ha la targa».
L’orsetto del Mortirolo al momento non è censito geneticamente. Pratica che si può effettuare nel momento in cui si riscontrano peli dello stesso o fatte.
«Lo scorso anno ne abbiamo censiti geneticamente sette in provincia di Brescia su 68 segnalazioni - dice Tavelli -. Queste ultime sono in aumento negli ultimi anni, sia perché sono in circolazione più orsi, sia perché ci sono tante fototrappole nei boschi e tante videocamere all’esterno delle baite in quota. Poi, i social, fanno il resto. Quest’anno, ad oggi, le segnalazioni di avvistamenti che ci sono pervenute sono già 48, mentre pochi, al momento, i danni, fra cui tre attacchi a pollai soprattutto per sottrarre il mangime».
In provincia di Brescia, tuttavia, rispetto a quella di Sondrio, si è sviluppata una maggiore consapevolezza della presenza dell’orso.
«Fa parte della fauna selvatica come altre specie, ormai, e le persone ne sono consapevoli - dice Tavelli -. É corretto sapere che se si va nel bosco o, comunque, in natura, molto raramente, ma si può incontrare anche l’orso, di giorno e ancor più al buio. Fondamentale è farsi sempre sentire, parlare, fischiettare e se si è in auto e lo si vede, fermarsi, spegnere le luci e lasciarlo andare via. Proseguire puntandogli i fari contro potrebbe indurlo ad andare a sbattere con un veicolo che proceda nel senso opposto».
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