Bormio, inaugurato il rinnovato Pentagono

L’opera, fondamentale per i giochi olimpici invernali, è stata oggetto di un corposo restyling energetico e funzionale, con nuovi spazi polifunzionali.

Bormio

Il presidente di regione Lombardia, Attilio Fontana, oggi pomeriggio ha visitato anche il Pentagono di Bormio, tra le opere indispensabili per l’evento olimpico, struttura realizzata per i Mondiali di Bormio del 1985 che, dopo quarant’anni di utilizzo, necessitava di un corposo intervento di restyling in primis dal punto di vista energetico. A questa riqualificazione si è aggiunta la realizzazione, ex novo, dell’area antistante la struttura che rappresenterà un’eredità importante per il territorio e, dopo le Olimpiadi, sarà utilizzata come sede da associazioni sportive e di categoria.

L’edificio realizzato da Aria (Azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti) con un investimento regionale di oltre 11 milioni di euro, restituisce alla comunità un complesso completamente rinnovato dal punto di vista energetico, architettonico e funzionale. All’inaugurazione erano presenti il consigliere del Cda, Ottavia Boisio, il direttore centrale lavori, Giorgio Lampugnani, e il Rup, Alessandro Caloisi. Il Pentagono è stato dotato di cappotto termico, nuova copertura, impianto fotovoltaico e spazi di accesso modernizzati, mentre la piastra/pagoda offre oggi oltre 1.500 mq di aree polifunzionali e uffici progettati per ospitare eventi, servizi logistici e attività di interesse pubblico.

«Il nuovo Pentagono e la Piastra – ha commentato Fontana – dimostrano come gli investimenti olimpici possano generare una legacy concreta, rafforzando la capacità del territorio di ospitare eventi, attrarre turismo e migliorare la qualità dei servizi pubblici. Il risultato ottenuto è frutto di un lavoro di collaborazione esemplare tra istituzioni, enti attuatori e imprese che hanno operato con professionalità e rispetto dei tempi e dei budget stabiliti».

Per l’assessore regionale alle Infrastrutture, Claudia Maria Terzi, «il lavoro svolto da Regione Lombardia in sinergia con gli enti attuatori e con le amministrazioni locali ha consentito di mantenere un cronoprogramma estremamente rigoroso integrando esigenze di trasporto, sostenibilità e compatibilità territoriale. In questo contesto, lo Stelvio Olympic Ski Center e il Pentagono Center rappresentano esempi virtuosi di come le infrastrutture sportive possano dialogare con il sistema dei trasporti, creando un ecosistema efficiente a supporto sia dei grandi eventi sia della vita quotidiana dei cittadini e dei turisti»

. Per Fabio Saldini, commissario della società Infrastrutture Milano - Cortina 2026, la pista «Stelvio è il teatro alla Scala degli sport invernali» e le comunità valtellinesi «sono state, per me, le più reattive, anche alle difficoltà. Ho trovato un grande affetto, una grande voglia di utilizzare le Olimpiadi come un’opportunità per crescere, per migliorare». L

’amministratore delegato di Fondazione Milano Cortina 2026, Andrea Varnier, lavorando con diversi enti ha tenuto a sottolineare come con regione Lombardia «si sia trovata un’affinità di vedute, di modalità, di approccio, ognuno ovviamente nel suo ruolo. C’è stata una grande collaborazione. In Valtellina e in Lombardia, in genere, c’è voglia di Olimpiadi e questo noi lo percepiamo».

Daniela Gurini

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