Campo scuola alpini a Sondalo: un bagaglio ricco per i 180 giovani protagonisti

Oltre 180 ragazzi, dalla primaria alla secondaria, hanno preso parte alla quarta edizione del campo scuola alpini della Sezione Ana valtellinese, conclusosi domenica a Sondalo. «Avete portato a casa un’esperienza che vi accompagnerà per sempre», il saluto del presidente Giambelli

Sondalo

E’ uno zaino carico di emozioni, valori e ricordi indelebili quello che, domenica pomeriggio, si sono portati a casa circa 180 ragazzi, dalla quarta classe della primaria alla seconda classe della secondaria di primo grado, protagonisti della quarta edizione del campo scuola alpini organizzato dalla Sezione Ana valtellinese ed ospitato, per il secondo anno consecutivo, in quel di Sondalo.

Domenica, nella stupenda area del palazzetto dello sport, oltre un migliaio le persone che hanno assistito all’ultimo e solenne atto che ha chiuso sei giorni densi di attività, condivisione, amicizia, crescita. E’ stata una cerimonia intensa, altamente significativa, organizzata in maniera impeccabile quella che ha visto protagonisti i quattro battaglioni (Edolo, Morbegno Tirano e il gruppo di Sondrio), la Fanfara Alpina della Sezione di Sondrio diretta da Federico Serpi, anche anima e responsabile del campo scuola, una quarantina di caporali, alcuni ex ragazzi del campo scuola - che non possono più parteciparvi per sopraggiunti limiti di età -, ma anche i rappresentanti dei gruppi alpini di tutta la Provincia, la Protezione Civile e numerosi sindaci, tutti con indosso la fascia tricolore.

E poi genitori, nonni e l’intera Sondalo che, anche dalle terrazze delle case, ha seguito l’ordinata sfilata che ha condotto i partecipanti dinnanzi al monumento dei caduti, nei pressi della sede comunale, per gli onori da parte del presidente della sezione Ana Valtellinese Gianfranco Giambelli e del vicesindaco di Sondalo Francesco Cossi.

« Ringrazio tutti voi genitori – ha detto Serpi – perché avete creduto in noi affidandoci i vostri figli. Ed un grande grazie al nostro presidente che è riuscito a portare nelle nostre valli un campo scuola che non era mai stato fatto qui in Valtellina e Valchiavenna». Un grande esempio ed un grande trascinatore, il presidente Giambelli, che ha rivolto un accorato saluto a tutti i presenti, formulato decine di ringraziamenti durante il suo discorso, ricordandosi di tutto e di tutti, delle numerose persone ed aziende che, a vario titolo, hanno contribuito a rendere il campo memorabile.

E poi la sua attenzione alle famiglie ed ai ragazzi ai quali ha parlato con il cuore in mano: «Grazie ragazzi – ha sottolineato - perché quando c’è stato l’alzabandiera l’ammainabandiera mi avete emozionato. Porterete a casa un ricordo eccezionale, ancor più eccezionale di quello dell’anno scorso. Un grazie immenso anche a voi genitori per la fiducia ci avete accordato affidandoci i vostri figli: è una responsabilità che abbiamo preso con coraggio ma anche con orgoglio perché questo legame di stima che c’è fra di noi ci permette di trasmettere alle nuove generazioni quelli che sono i valori alpini».

E’ toccato a Serpi premiare i vincitori di quest’edizione delle Alpiniadi, le competizioni che hanno caratterizzato le giornate, un riconoscimento che, ancora una volta, è andato al battaglion Edolo il cui motto, “Dür per dürà”, è rieccheggiato in tutta Sondalo come pure quel “Più in alto dell’aquila” del Gruppo artiglieria da montagna “Sondrio”, il “...Mai tardi!” del Tirano e “Avanti” del Morbegno. Motti, inni, canzoni alpine, testimonianze, insegnamenti – come quelli, preziosi, relativi al primo soccorso (da sottolineare che la Croce Rossa ha presidiato costantemente l’area durante tutto l’arco delle giornate ndr.) – l’emozione di assistere, per la prima volta, al soccorso in falesia, grazie alle dimostrazioni del Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Bormio e poi l’antincendio boschivo, le prove con le carabine laser, le uscite in natura con i Carabinieri forestali, il percorso di agilità e il mini corso di sopravvivenza: di tutto e di più per un’esperienza unica da portarsi per sempre nel cuore.

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