Cronaca / Tirano e Alta valle
Sabato 15 Agosto 2015
Cede la staccionata, vola in acqua: escursionista finisce al Morelli
Il turista di 27 anni era diretto alla Pizzini e si era appoggiato alla protezione. L’amico che era con lui: «L’ho visto cadere sulle rocce, aveva una profonda ferita alla testa».
Un incidente in montagna. L’ennesimo di questa estate. Ma questa volta l’imperizia o la temerarietà non c’entrano. Perchè Simone Iannesi, operaio di 27 anni residente a Lambrugo, non ha fatto nulla di pericoloso: si è semplicemente appoggiato al parapetto di un piccolo ponte. Ma il corrimano di legno si è spezzato all’improvviso, facendogli fare un volo di quasi tre metri sulle rocce che costellano il letto del torrente sottostante.
Iannesi ha picchiato la testa sui massi, ma per fortuna se la caverà: ha rimediato un trauma cranico giudicato guaribile in trenta giorni. In più, si è lussato una mano e si è procurato una microfrattura al pollice destro. La disavventura è capitata poco prima delle 10 di mercoledì in Valfurva (in Val Cedec, per la precisione), a quota 2700 metri, a poche decine di metri dal rifugio Pizzini-Frattola.
Iannesi era in compagnia di due amici erbesi con i quali ha lasciato l’auto al rifugio Forni, a 2200 metri d’altitudine. Volevano fare una camminata in montagna: semplice trekking lungo sentieri molto battuti dagli escursionisti.
«La nostra intenzione - racconta Giovanni Gurrata, uno degli amici che accompagnava Simone - era quella di raggiungere il rifugio Quinto Alpini e di passare lì la notte. Il giorno dopo saremmo tornati a casa facendo il giro del Confinale. Prima però avevamo intenzione di fare una breve sosta al rifugio Pizzini. Abbiamo utilizzato il sentiero normale, quello che viene praticato anche dalle jeep».
Con l’approssimarsi del rifugio, il terzetto si è sfilacciato. «Simone era davanti - ricorda Gurrata - io ero a una trentina di metri, e l’altro nostro amico un pochino più indietro. Appena prima del Pizzini c’è un ponticello di legno che scavalca un torrente. Simone si è fermato là sopra e si è appoggiato di spalle alla staccionata».
«Un crack all’improvviso»
«All’improvviso ho sentito un crack - prosegue - e ho visto Simone volare all’indietro cadendo sulle rocce del torrente. Mi sono subito precipitato verso di lui. Avevo paura che fosse morto. Invece era cosciente, anche se aveva una profonda ferita alla testa e il viso ridotto a una maschera di sangue. L’ho tolto dall’acqua, anche se volevo evitare di muoverlo troppo».
Tra i primi a soccorrere Iannesi, un vigile del fuoco fuori servizio che si trovava nei pressi del Pizzini. «Aveva con sé il kit di primo soccorso - dice Gurrata - ha protetto Simone con una coperta termica. Abbiamo chiamato i soccorsi e dopo pochi minuti è arrivato l’elicottero. Simone è stato messo in sicurezza a trasportato in ospedale».
Iannessi adesso si trova al Morelli di Sondalo. E la sua guarigione sta diventando una corsa contro il tempo: il prossimo 5 settembre dovrebbe sposarsi con la fidanzata Francesca. Medici permettendo.
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