
Cronaca / Tirano e Alta valle
Lunedì 21 Luglio 2025
Cer di Tirano, la minoranza incalza: «Non potevamo coinvolgere Sernio?»
Via libera alla Comunità energetica rinnovabile, ma “Rinnova Tirano” e “Tirano per te” contestano il mancato confronto e chiedono perché non sia stata valutata un’alleanza con Comuni limitrofi. Il Comune difende la scelta: «Alla base c’è un progetto serio»
Tirano
«Mi sarebbe piaciuto aver fatto, insieme agli amministratori, un percorso di studio e approfondimento ed invece la condivisione del progetto è arrivata solo in fase finale, per cui se da un lato condividiamo l’idea della costituzione di una Cer, c’è però una serie di questioni che, al momento, non hanno trovato risposta». Sono le prime parole del consigliere di minoranza di “Rinnova Tirano”, Camilla Pitino, in relazione all’approvazione dello statuto della Comunità energetica rinnovabile che molto è stata discussa in consiglio.
Abbiamo riportato le perplessità del consigliere di minoranza “Tirano per te”, Marco Agutoli, su cui Pitino concorda in merito al mancato confronto. Nulla da obiettare rispetto alla forma giuridica scelta, ovvero quella dell’associazione, “Rinnova Tirano” nutre, però, alcune perplessità rispetto alla dimensione della Cer di Tirano. «I tecnici che abbiamo interrogato hanno suggerito che le Cer, per potersi sostenere, hanno bisogno di un certo tipo di produzione, motivo per cui diversi Comuni hanno deciso di associarsi – ha riportato Pitino -. Per quale ragione il Comune preferisce costituire una propria Cer piuttosto che associarsi a Cer già esistenti in provincia o proporre una CER sovracomunale, per esempio, coinvolgendo i Comuni afferenti alla stessa cabina di produzione, come, ad esempio Sernio e Villa? In linea teorica siamo a favore della costituzione della Cer ma, in mancanza di dati, non siamo in grado di esprimere un parere positivo o negativo».
«Alcuni comuni non hanno una Cer comunale perché non hanno cabine primarie o perché non hanno cabine primarie sufficienti o perché hanno un numero di abitanti estremamente limitato oppure perché non hanno piccole e medie imprese – ha risposto l’assessore ai Lavori pubblici e Ambiente, Simon Pietro Angelone -. Siamo convinti che, quando partiremo, ci sarà grande attenzione da parte di consumatori o di altri prosumer, quindi produttori-consumatori che hanno già pannelli fotovoltaici. Siamo abbastanza fiduciosi di salire molto come livello di produzione, anche di consumo; più si consumerà più si abbatteranno i costi, come emerso dall’analisi degli esperti tecnici consultati. Sicuramente non è un salto nel vuoto».
Al che Pitino ha osservato che le fa piacere che «non sia un salto nel vuoto», ma, mancando le informazioni tecniche puntuali, «o si va sulla fiducia o no – ha concluso -. Come minoranza si ha anche un compito di controllo, di studio che, in teoria, dovrebbe rassicurare anche la maggioranza perché si condivide la responsabilità delle scelte. Quindi, in questo momento per noi è un po’ così, votare sulla fiducia che quello che è stato fatto è stato fatto bene, con cognizione di causa». Il sindaco, Stefania Stoppani, ha rassicura che, a monte della proposta, c’è stato un «lavoro di costruzione tecnica del progetto serio, documentato», che li ha impegnati per mesi e che li ha portati a considerare che la proposta che viene messa sul tavolo sia «fattibile, reale e che abbia delle gambe per camminare».
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