
Cronaca / Tirano e Alta valle
Giovedì 22 Maggio 2025
Da Livigno 70mila euro per il Punto nascita di Sondalo
Lo scorso anno 82 bambini sono nati da donne residenti a Livigno; di queste, più del 90% hanno fatto riferimento al Punto nascita del Morelli di Sondalo e dunque l’amministrazione comunale ha deciso di effettuare la donazione. Intanto però verranno realizzati 15 appartamenti per il personale medico che sceglierà di lavorare a Livigno
Livigno
Sempre più mamme livignasche scelgono di partorire al Morelli di Sondalo anziché all’ospedale di Samedan, come erano solite fare, e l’amministrazione comunale delibera una donazione di 70mila euro proprio per il Punto nascita sondalino. Nella consapevolezza di quanto sia importante questo servizio per le proprie residenti.
«Il Punto nascita del Morelli è fondamentale per le nostre mamme e i nostri bambini - dice Remo Galli, sindaco di Livigno -, per cui questo piccolo gesto che abbiamo compiuto come amministrazione comunale è doveroso. E voglio ringraziare Mario Melazzini, direttore generale Welfare di Regione Lombardia, Ida Ramponi, direttore generale di Asst Valtellina e Alto Lario, e Michela Iori, assessore alla partita del Comune di Livigno, per aver seguito questo progetto».
Più del 90% delle donne del posto, infatti, lo scorso anno ha partorito a Sondalo «e questo anche grazie al fatto che c’è una maggiore sensibilità al tema del mantenimento del Morelli - dice il sindaco Galli -. Perché è inutile lamentarsi del fatto che l’ospedale viene ridimensionato se, poi, non si ricorre ai suoi servizi. Qualificati tra l’altro, perché il personale sanitario che opera a Sondalo lavora bene, con professionalità».
Sono 82 i bimbi nati da donne residenti a Livigno, lo scorso anno, qualcuno in più del 2023, e in più del 90% dei casi hanno fatto riferimento al Punto nascita del Morelli di Sondalo. Tra l’altro, è sempre più stretto il legame fra Livigno ed Asst Valtellina e Alto Lario tenuto conto del fatto che quest’ultima sta garantendo, con proprio personale, l’attivazione di due ambulatori settimanali alla Casa della sanità, di taglio infermieristico-pediatrico, per assistere le mamme con i loro bambini. Purtroppo non si è riusciti ancora ad individuare un pediatra che voglia salire a Livigno a prestare servizio, dopo il rientro a Bari del dottor Lorenzo Trovè, per cui occorre fare di necessità virtù. Asst si sta dando da fare per individuare una figura che resti a Livigno, in pianta stabile, ma non è facile.
Va un po’ meglio sul fronte della medicina generale, con tre medici sul territorio, ma il Comune, conscio dell’importanza di poter offrire alloggio al personale medico, sta correndo ai ripari. Grazie ad uno stanziamento di 10 milioni di euro da parte di Regione Lombardia sul capitolo Olimpiadi e legacy delle medesime, infatti, verranno realizzati 15 appartamenti per il personale medico che sceglierà di lavorare a Livigno collocati in parte nella Casa della sanità, in parte nella ex scuola di San Rocco e anche in quella di Trepalle.
«Mercoledì, poi, sono anche partiti i lavori alla Casa della sanità per la riqualificazione della piazzola dell’elisoccorso, così come, sempre con i 10 milioni stanziati da Regione - dice Remo Galli - verrà migliorata la camera calda del polo sanitario livignasco e verrà allestito un centro radiologico con una Tac e una Risonanza magnetica pubblica. Un grosso intervento di riqualificazione della sanità livignasca che resterà anche dopo le Olimpiadi in cui confidiamo e crediamo molto perché garantire un’assistenza qualificata ai residenti, quasi 7mila persone, e ai nostri ospiti, per noi, è e resta un must».
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