
Cronaca / Tirano e Alta valle
Giovedì 22 Ottobre 2015
Frontaliere lasciato a casa per un furto
Un uomo del Tiranese, dipendente da molti anni di un ente pubblico svizzero, è stato rispedito in Valtellina, dalla sera alla mattina. Licenziato in tronco.
La notizia risale a qualche settimana fa, ma in Engadina continuano a parlarne in molti. Mentre numerosi frontalieri temono di restare a casa, alla fine di questa stagione, a causa della crisi dell’edilizia, c’è chi riesce a complicare la propria situazione in modo assurdo. Un uomo del Tiranese, dipendente da molti anni di un ente pubblico svizzero, è stato rispedito in Valtellina, dalla sera alla mattina. Licenziato in tronco.
Alla base dell’accaduto non c’è la crisi del comparto delle costruzioni, stavolta, e la fine della collaborazione non è stata dovuta neanche alla scadenza di un contratto a tempo determinato. Secondo le informazioni che si sono diffuse sia nei Grigioni, sia in provincia di Sondrio, l’operaio sarebbe stato “beccato” dal proprio datore di lavoro con le mani del sacco. Un sacco che, secondo quanto emerso nella splendida vallata svizzera, conteneva un costoso attrezzo da lavoro.
Non ci sono volute particolari indagini, sempre secondo quanto si è appreso, per identificare la persona che aveva portato via lo strumento mancante. Di fronte alla scoperta dell’accaduto, insomma, non c’è stato molto da fare per la persona accusata. Nessuna giustificazione, in un caso come questo, avrebbe potuto essere ammessa. E nemmeno i sindacati avrebbero potuto fare qualcosa se fossero stati interpellati.
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