Grosio: triste addio ad Antonio Besseghini

A stroncarlo a soli 39 anni un male incurabile

Grosio

Un intero paese, nel tardo pomeriggio di sabato, ha dato l’ultimo saluto ad Antonio Besseghini, mancato a 39 anni per una malattia incurabile. Le porte della chiesa parrocchiale di San Giuseppe a Grosio sono dovute restare aperte e molta gente ha seguito le esequie sul sagrato. Un lutto che ha colpito tutta la comunità e, in segno di partecipazione, è stata annullata la gara di corsa dei 5 Campanili che era in programma nel pomeriggio. La grande partecipazione di massa al dolore dei familiari era già evidente nei tantissimi manifesti funebri dedicati ad Antonio.

L’intera bacheca era riempita dei messaggi di cordoglio. L’istituto comprensivo di Grosio, Grosotto, Sondalo, guidato dalla dirigente Annamaria Sala Tenna, in tutte le sue componenti ha espresso la vicinanza: dagli organi collegiali ai colleghi e alunni della moglie Michela (la classe terza di Sondalo), ai compagni di scuola e alle maestre del figlio Fabrizio a Grosotto. La ditta Da Prada Combustibili, alla quale Antonio ha dedicato interamente la sua vita lavorativa, i suoi coscritti, gli amici Spartani, gli amici delle auto storiche, i coscritti del ’97 della moglie Michela di Vervio, Tovo, Mazzo, Lovero: veramente infinito il numero di tutti coloro che si sono stretti attorno alla famiglia. Quando il carro funebre è giunto sul piazzale della chiesa, c’era anche la sua Lancia Fulvia rossa ad attenderlo. Antonio, grande appassionato di auto storiche, era socio del Valtellina Oldtimers.

Il corteo, aperto dal feretro portato a spalla dagli amici, è poi sfilato fra le due moto di Antonio che erano state parcheggiate ai bordi della scalinata. Da un lato la moto da cross col numero 24 e dall’altra quella da trial. In mezzo i suoi compagni del Moto Club Gt di Grosio, grandi appassionati di trial come lui, tutti in divisa, guidati dal presidente Massimo Pruneri. «Antonio era nato per guidare qualsiasi tipo di mezzo (dal camion all’auto, la motoslitta, varie moto) - raccontano gli amici -. Possedeva una tecnica sopraffina nel condurre la moto da trial e, mentre noi giungevamo stanchi alla fine del percorso guidando con forza, lui era sempre fresco come una rosa grazie all’abilità che aveva nel guidare con agilità e destrezza». Una coscritta-amica ha portato in mano la bandiera della classe piegata come un cuscino, nella quale si vedeva solo il numero 86. Chissà quante volte l’aveva sventolata anche Antonio nel corso delle tante feste con i coetanei, ma questa volta la bandiera non poteva sventolare, ripiegata su se stessa, come per il dolore lo erano davvero in tanti. «Antonio, saremo sempre vicini alla tua famiglia come ti abbiamo promesso» - hanno assicurato gli amici-coetanei. «Antonio non ha avuto una vita lunga, ma avrà una vita eterna - ha detto nell’omelia il parroco di Grosio, don Ilario Gaggini, che ha concelebrato col vicario don Simone Tettamanti -. Antonio era nato l’11 febbraio, il giorno nel quale la Madonna si mostrò a Bernardette, è morto il 12 settembre, il giorno nel quale la Chiesa festeggia Maria, due date simboliche». La bara è stata poi posizionata sul sagrato in mezzo alle due moto di Antonio per la benedizione di don Ilario. Sul manubrio delle due moto erano stati legati dei palloncini bianchi e, dopo la benedizione, sono stati rilasciati nell’aria. Quei palloncini che la piccola Ambra, con la sua innocenza, ha accarezzato mentre il fratello Fabrizio ha seguito con lo sguardo mentre salivano in cielo con papà.

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