«Imprese non pagate per opere olimpiche, il Governo si attivi»

Il PD presenta un’interrogazione un’interrogazione al ministro Salvini dopo il caso delle imprese ancora non pagate che hanno lavorato per il parcheggio interrato Mottolino di Livigno: «Attivare con urgenza tutti gli strumenti di vigilanza e di garantire la massima trasparenza nella gestione delle opere legate alle Olimpiadi».

Livigno

«Chiediamo al Governo di attivare con urgenza tutti gli strumenti di vigilanza e di garantire la massima trasparenza nella gestione delle opere legate alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Siamo di fronte a una situazione che solleva interrogativi gravissimi. Il caso del parcheggio interrato ’Mottolino’ di Livigno è solo l’ultimo di una lunga serie: imprese che hanno lavorato e anticipato spese per centinaia di migliaia di euro sono ancora in attesa di essere pagate, nonostante decreti ingiuntivi esecutivi e ripetuti solleciti rimasti senza risposta. È inaccettabile».

Così la deputata Silvia Roggiani, Segretaria regionale del Partito Democratico della Lombardia, e Gianmario Fragomeli di Lecco, consigliere regionale PD in Lombardia. Roggiani ha presentato un’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonchè vicepremier, Matteo Salvini, per fare piena luce sul ruolo e sulle responsabilità di SIMICO, la società incaricata dell’attuazione delle opere olimpiche.

Su “La Provincia di Sondrio” e al telegiornale di Unica Tv, nei giorni scorsi, avevamo sollevato il caso di due imprenditori lombardi che, da circa un anno, sono in attesa di essere pagati per i lavori eseguiti su incarico affidato dalla Mottolino 2026 Scarl - azienda che va precisato, a scanso di equivoci, nulla ha a che fare con la società della ski-area Mottolino della famiglia Rocca da sempre impegnata nella valorizzazione turistica della località dell’Alta Valtellina - e che a più riprese avevano chiesto spiegazioni degli inspiegabili ritardi nei pagamenti mai avvenuti, per un importo complessivo di circa 700mila euro.

«Non possiamo permettere - proseguono Roggiani e Fragomeli- che le Olimpiadi diventino sinonimo di opacità, scaricabarile e sprechi. La politica ha il dovere di pretendere risposte chiare. I territori meritano infrastrutture funzionanti e imprese rispettate, non cantieri bloccati e silenzi istituzionali. È legittimo domandarsi dove finiscano i fondi pubblici stanziati e perché il Ministero continui a tollerare l’assenza di trasparenza da parte di SIMICO».

Massimiliano Merigo, residente ad Abbadia Lariana, la cui ditta M@xol Srl ha sede operativa a Olginate, ad oggi vanta un credito di 500mila euro per un importante fornitura di materiale per il cantiere del maxi-parcheggio da 441 posti auto (si parla di un’opera da 30 milioni di euro), mentre 200mila sono quelli attesi dal collega bresciano Gianluca Colli, 55 anni, alla guida con la moglie Chiara Poli dell’impresa Pergeo Srl di Remedello che, tra l’altro, ha realizzato dei micropali e dei tiranti allo scopo di sostenere il terreno a monte di uno scavo. L’obiettivo del progetto è quello di costruire un grande parcheggio coperto al di sotto della collina sulle cui pendici si andrà a creare la pista in vista delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.

Le aziende, come hanno ricordato nell’interrogazione la parlamentare e il consigliere regionale del Partito Democratico, hanno sostenuto pure dei costi di vitto e alloggio negli hotel del paese per la manodopera impegnata nei lavori di Livigno. E non sono ancora state retribuite per gli interventi effettuati da tempo.

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