Olimpiadi: Bormio, nuova rotatoria per fluidificare il traffico in vista del 2026

Intervento strategico per migliorare l’accesso alla venue e ridurre le criticità nei periodi di maggiore afflusso turistico. L’attenzione del ministro Salvini

Bormio

A Bormio, cuore pulsante della Valtellina e sede della leggendaria pista Stelvio, si lavora a pieno ritmo per migliorare la viabilità in vista delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026. Uno dei punti più delicati riguarda la storica intersezione a T tra via Peccedi e la Statale 38, da sempre un nodo critico per la circolazione, soprattutto nei periodi di grande afflusso turistico. Proprio qui sta prendendo forma una nuova rotatoria, pensata per garantire maggiore sicurezza e una circolazione più fluida.

L’opera entrerà in funzione già nelle prossime settimane, in concomitanza con l’avvio dell’anno scolastico: la corona giratoria sarà infatti attivata e l’area di cantiere liberata, con un beneficio immediato per la viabilità locale. Ma il cantiere non si fermerà: tra settembre e ottobre è previsto l’avvio della seconda fase, che comprenderà la realizzazione delle isole spartitraffico lungo via Milano e la costruzione di una corsia preferenziale dedicata agli autobus della linea Perego. Un intervento che andrà a rafforzare il trasporto pubblico locale, riducendo le criticità nei momenti di maggiore mobilità.

Questi lavori rappresentano un tassello importante del più ampio programma di opere infrastrutturali rese possibili dall’appuntamento olimpico, che ha dato nuovo impulso a progetti attesi da tempo. A sottolinearne il valore è anche il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che ha sempre mantenuto alta l’attenzione su questi interventi strategici.

La nuova rotatoria non sarà soltanto funzionale alle Olimpiadi, facilitando l’accesso alla venue di Bormio, ma costituirà una vera e propria eredità per il territorio. Un’infrastruttura moderna e durevole, capace di rendere più scorrevole il traffico nei periodi di picco turistico e di migliorare complessivamente la vivibilità e l’accessibilità della valle.

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