
Olimpiadi di Livigno, Fondamenta S.p.A. all’attacco: «Lavori eseguiti da un anno, ma nessun pagamento»
Si allunga la lista delle imprese che lamentano mancati pagamenti nei cantieri olimpici di Livigno. Dopo M@xol e una ditta trentina, ora è la milanese Fondamenta S.p.A. a denunciare pubblicamente la situazione
Livigno
Si allunga sempre più l’elenco delle imprese impegnate nel cantiere delle Olimpiadi di Livigno che “denunciano” di non essere state pagate per gli interventi eseguiti. A rompere il ghiaccio, nell’inchiesta avviata nelle scorse settimane da “La Provincia di Sondrio”, fu l’imprenditore di Abbadia Lariana, Massimiliano Merigo, 51 anni, in qualità di fornitore con la sua M@xol la cui sede operativa è a Olginate (Lecco), di un grosso quantitativo di tubi per un importo di 500mila euro il quale di recente, a fronte dei silenzi alle ripetute sollecitazioni da parte pure del project manager della società Milano-Cortina, ha segnalato all’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) «presunte irregolarità sui conti correnti dedicati in via esclusiva per il monitoraggio delle grandi opere».
L’altro giorno è stata la volta di una ditta qualificata del Trentino raccontare la propria vicenda legata ai lavori olimpici nel paese turistico dell’Alta Valtellina. E ora a farsi avanti è un’altra affermata azienda lombarda che con le sue maestranze è attiva, tra l’altro, a Montecarlo. Fondata nel 1993 dall’ingegner Giulio Borelli, Fondamenta S.p.a. è una società con sede in Via Turati a Milano operante nel settore delle opere speciali di fondazione per applicazioni sia civili che infrastrutturali; società connotata da un forte contenuto ingegneristico, Fondamenta S.p.A. è da sempre attenta allo sviluppo e all’applicazione di tecnologie innovative che mette a punto grazie a un importante ufficio tecnico interno all’azienda, nonché a personale altamente specializzato sempre presente sui propri cantieri.
Oggi Fondamenta S.p.A. di Milano si presenta sul mercato italiano come uno dei principali player nazionali del proprio settore e conta circa 330 addetti distribuiti, in diversi cantieri, su tutto il territorio della Penisola italiana; tra le numerose opere eseguite da Fondamenta S.p.A., nel recente passato, citiamo le fondazioni del Ponte San Giorgio (ex Ponte Morandi) a Genova, l’estensione a mare di Monaco nel Principato (denominato Mareterra), le linee della Metropolitana Milanese 1, 4 e 5, la Metropolitana di Torino oltre a svariate tratte delle linee ferroviarie ad Alta Velocità su tutto il territorio nazionale.
«Fondamenta - spiega il titolare, ingegner Giulio Borelli, 59 anni - ha operato nel cantiere di Livigno per la realizzazione delle opere di fondazione del progetto B13.0 per il parcheggio interrato Mottolino, in località Bondi, in forza di un contratto di subappalto stipulato fra Fondamenta stessa e la società Mottolino 2026 S.c.a r.l. (che ricordiamo sempre nulla ha a che vedere con la ski-area Mottolino gestita dalla famiglia di Marco Rocca: ndr); i lavori del valore complessivo di 344mila euro sono stati regolarmente eseguiti e terminati nel mese di luglio di un anno fa, ma da allora la mia impresa non è riuscita a ricevere alcun pagamento».
L’imprenditore milanese ha pazientato un po’ di tempo, anche se non c’era stato il rispetto del pagamento nei termini previsti dal contratto, ma poi, in assenza di risposte, come tanti suoi colleghi, è passato alle carte bollate. Infatti Borelli sottolinea che «per tale motivo Fondamenta ha avviato un’azione legale per il recupero del credito nei confronti della Mottolino S.c.ar.l., senza al momento raggiungere alcun risultato. Di tale situazione la mia società ha messo a conoscenza sia la stazione appaltante SIMICO S.p.A. che il Rup (Responsabile unico del progetto), ovvero la dottoressa e ingegnere Valeria Cepi, mediante lettere trasmesse in posta certificata senza, tuttavia, ad oggi ricevere alcuna risposta. E ricordo, inoltre, che noi siamo azienda subappaltatrice e che, pertanto, stando alle dichiarazioni rilasciate al giornale dall’ad di Simico il pagamento per gli interventi effettuati sarebbe dovuto avvenire entro un mese dalla consegna. Nel nostro caso è passato poco meno di un anno e siamo ancora a secco».
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