Osservatorio del Parco: «Sul lago Bianco ora si rimetta tutto a posto»

«E’ stato un successo della ragione e per la natura, ma ora interveniamo sul territorio violentato». Così si è espresso l’Osservatorio delle associazioni sul parco nazionale dello Stelvio (CAI, Federazione Pro Natura, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Mountain Wilderness, Touring Club Italiano, WWF Italia) nel commentare il provvedimento della giunta comunale di Valfurva che, una settimana fa, ha deciso lo stralcio dell’opera di presa sul lago Bianco, a 2.607 metri di quota, in alta Valfurva, specchio d’acqua protagonista di una serie di opere e di due trivellazioni per la fornitura di acqua per l’innevamento artificiale delle piste di Santa Caterina.

L’Osservatorio, in una missiva, ha di fatto chiesto di poter discutere subito con il direttore del settore lombardo del parco nazionale dello Stelvio Franco Claretti sui possibili interventi di bonifica, restauro, ripristino e rinaturalizzazione necessari nell’area interessata dai lavori. «Siamo disponibili, sin da subito – questa la sottolineatura - a sopralluoghi e incontri tecnici per restituire alla sua naturalità l’area parco dello Stelvio e la ZPS (zona di protezione speciale ndr.) IT2040044 ‘Parco Nazionale dello Stelvio’, zona di grande pregio. La tutela dei valori naturalistici costituisce una delle ricchezze del territorio».

A difesa dei valori naturalistici l’Osservatorio, già nei mesi scorsi, aveva chiesto conto dei «lavori di prelevamento delle acque del lago Bianco per il potenziamento dell’impianto per l’innevamento artificiale rispettivamente con due diffide, una richiesta di accesso agli atti e, soprattutto, con la denuncia alla Commissione Europea nell’ambito della Procedura EU Pilot - 2024 6730 – sulla valutazione di incidenza». L’Osservatorio ora si augura che ci sia un cambio di passo dal momento che, a suo parere in passato il parco, che aveva dato il suo assenso ai lavori relativi al potenziamento dell’impianto per l’innevamento artificiale e di emungimento delle acque del lago Bianco «non aveva svolto un ruolo attivo nella difesa dei beni tutelati dalle normative nazionali e comunitarie. Ora – ha concluso l’Osservatorio - si apre una nuova stagione in cui ci deve essere un concorso collettivo in difesa dei beni comuni».

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