
Cronaca / Tirano e Alta valle
Lunedì 29 Settembre 2025
Parco dello Stelvio, catturato e rilasciato giovane lupo di quattro mesi
Sedato poi liberato un cucciolo in Val di Viso per analisi e monitoraggio. In Val Zebrù scoperto un nuovo branco, segno di una presenza in crescita nel Parco.
Bormio
La prima lupa, chiamata Ludovica, di due anni, era stata radiocollarata dagli operatori del versante lombardo del Parco nazionale dello Stelvio nella notte fra il 31 marzo e il 1° aprile scorso, e poche notti fa, fra il 17 e il 18 settembre, l’operazione si è ripetuta con la cattura di un lupetto giovane, di quattro mesi appena finito nella trappola posizionata in Val di Viso (Brescia).
Praticamente un cucciolo del branco del Tonale, da tempo monitorato dall’equipe dedicata del Parco dello Stelvio, catturato dopo cinque notti di appostamenti. É stato sedato per valutare il suo stato di salute, raccogliere campioni genetici ed i parametri, fra cui il peso, che è di 19,7 chili, senza radiocollararlo, però, in ragione della sua giovane età.
«Abbiamo ritenuto troppo rischioso applicargli il radiocollare - dice Matteo Nava, dottorando dell’università di Milano - considerato che si tratta di un esemplare giovane e in rapida crescita, per cui lo abbiamo lasciato andare dopo le analisi».
Una volta sveglio il cucciolo è stato rilasciato a pochi metri dal luogo della cattura per ridurre lo stress e i rischi. É uscito subito dalla gabbia e, dopo pochi metri, si è voltato per capire cosa si stesse lasciando indietro, per riprendere a trotterellare verso il suo habitat naturale.
Una cattura, questa, che rappresenta un importante passo avanti per la ricerca nel Parco «perché conferma il miglioramento di tecniche ed esperienza nella cattura di animali elusivi - dice Luca Pedrotti, coordinatore scientifico del Parco -, ma fornisce anche nuovi dati fondamentali sul comportamento territoriale della specie».
Si è trattato anche di un’opportunità di formazione cui hanno partecipato quattro carabinieri forestali del Parco della Val Grande e che proseguirà in primavera con nuove attività mirate alla cattura e al radiocollaraggio di adulti appartenenti ai branchi insediatisi sul territorio.
Dal monitoraggio della prima lupa catturata e poi rilasciata, Ludovica, stanno arrivando parecchie informazioni relative all’alimentazione e al comportamento del branco con l’obiettivo di prevenire il più possibile i conflitti fra uomo, mondo dell’allevamento e gradi carnivori.
Ma c’è anche un’altra notizia che arriva dal Parco dello Stelvio in tema di lupi ed è riferita alla zona della Val Zebrù dove le fototrappole posizionate dai ricercatori del parco hanno documentato la stabilizzazione di una coppia di lupi diventata branco.
«La presenza di una coppia in questa zona era nota dal 2023 - dice Luca Corlatti, coordinatore scientifico del settore lombardo del Parco -, ma solo quest’anno abbiamo avuto riscontro della formazione del branco formato da tre adulti e cinque cuccioli nati a maggio».
Salgono quindi a tre i branchi presenti nel settore lombardo, quello del Tonale, quello della Val Grande e quello della Val Zebrù, oltre al branco del Trentino.
Una presenza che ha importanti implicazioni ecologiche, ma comporta anche ricadute sulla comunità che richiedono una gestione informata e partecipata.
«Il Parco si impegna in una comunicazione tempestiva e diffusa, rende disponibili sui propri canali social aggiornamenti periodici ed effettua serate informative - dice il suo direttore, Franco Claretti - proprio per favorire una coesistenza equilibrata fra uomo e natura».
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