Toccante addio a Maurizio Zappa,
«Amavi la natura e hai aiutato tutti noi»

Il saluto a Bormio all’istruttore nazionale del Soccorso alpino

Bormio

La chiesa patronale dei Santi Gervasio e Protasio ha preso il posto dell’amata montagna nel giorno dell’ultimo saluto di familiari, parenti, amici e colleghi a Maurizio Zappa, istruttore nazionale del Cnsas - Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico, tecnico di elisoccorso, guida alpina e maestro di sci, scomparso all’età di 71 anni. Chiesa gremita e sagrato pure. Colleghi del Soccorso Alpino, guide, quasi tutti suoi allievi, per una volta non sono su bianche cime innevate, ma sul sagrato della piazza del Kuerc. Sono loro a portare il feretro davanti all’altare, passando fra le corone di fiori sulla porta. «Maurizio era amore per la natura, lo sguardo rivolto alle vette e il cuore aperto al prossimo», ha detto l’arciprete di Bormio, don Fabio Fornera, nell’omelia.

«Cosa spinge un uomo a rischiare se stesso per aiutare gli altri? Qui in tanti potrebbero rispondere. Maurizio ha dedicato 50 anni a questo servizio. Noi abbiamo sempre bisogno dell’aiuto degli altri. Siamo l’immagine di Dio, un Dio che ha dato lui per primo la vita per noi. Ora dal cielo Maurizio potrà sorridere ai monti che sono bellezza, che sono l’immagine di Dio». C’era anche il presidente regionale delle guide alpine Fabrizio Pina insieme a tanti altri colleghi per l’ultimo saluto.

Ex colleghi del 118 di Caiolo lo hanno ricordato al termine dell’omelia: sia i tecnici della montagna che i medici, presente anche l’ex responsabile Paolo Della Torre. «Eri sempre avanti, ma il tuo essere avanti oggi ci ha creato un grosso vuoto», ha detto il portavoce dei tecnici del soccorso. «Difficile trovare le parole in un momento così. Ho sentito tante persone, tante guide, in tanti mi hanno scritto e ho letto questa immagine della grandezza della tua umanità. Quando io ero ragazzino, più che un maestro sembravi un modello inarrivabile. Hai fatto crescere il nostro gruppo, eri veramente appassionato della formazione. Avevi la grande capacità di trasmettere la sua passione per la professione a tutti e avevi la capacità della battuta giusta. Ricordo che facevi ridere anche i cinesi che, eppure, non capivano l’inglese. Avevamo ancora progetti interessanti ed entusiasmanti: ne parlavamo nelle ultime telefonate».

Commosso anche il ricordo dei medici della base di Caiolo: «Te ne sei andato troppo presto, lasciando un vuoto difficile da colmare. Tu avevi grande esperienza della montagna, la tua professionalità ci ha fatto crescere dai tempi della centrale operativa del 118 di Sondrio. Ci hai saputo trasmettere i frutti dell’esperienza con la determinazione che ti ha sempre contraddistinto. Abbiamo condiviso anche momenti di frizione, ma hanno contribuito alla maturazione professionale di ciascuno di noi. Tanti aneddoti in tanti anni. Con le nuove generazioni di medici e infermieri ci impegneremo a dare sempre il meglio anche in tua memoria». Onori anche dall’estero. Le guide di San Marino: «Maurizio eri una persona fuori dal comune per il modo che avevi di entrare in sintonia con la gente. Poche settimane fa tutti i nostri allievi che ti avevano avuto nel corso come responsabile della sicurezza hanno fatto una ola in tuo onore, non succede mai. Sei stato un professionista serio, brillante e ironico, capace di alleggerire anche i concetti più complessi. Per noi sei stato un vero signore, ci hai lasciato con gli occhi gonfi e lucidi, ma sappiamo ci avresti preferito tutti sorridenti; il tuo ricordo resterà per sempre vivo nella nostra piccola repubblica».

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