
Cronaca
Venerdì 09 Maggio 2025
Il saluto di monsignor Delpini:
«Preghiera ed affetto per il nuovo Papa»
Milano
«Per il Papa: i sentimenti, la preghiera, l’affetto». Sono queste le prime parole che l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha voluto dedicare al nuovo Papa Leone XIV, l’americano Robert Francis Prevost. Poi Delpini porta il saluto della Diocesi Ambrosiana: «Nello spavento dell’annunciazione si manifesta la grazia di Dio. La Chiesa Ambrosiana prega e ama il Papa e in questo momento trepido dell’inizio io credo che si verifichi la grazia della annunciazione».
Un saluto che necessariamente passa attraverso le parole del Vangelo: «La parola di Gesù invita i discepoli: “Ecco, io vi dico, alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura” (Gv 4,35). Certo il Papa raccoglie l’invito di Gesù e guarda il nostro tempo e il nostro mondo per riconoscervi l’opera di Dio. Papa Leone XIV, che oggi avvia il suo ministero, sa che deve essere il servo di tutti perché tutti siano uno: non si aspetta applausi e trionfi. “Insultati, benediciamo; perseguitati sopportiamo; calunniati, confortiamo” (cfr 1 Cor 4,12s)». Quindi l’invito a pregare per il nuovo Santo Padre: «Ecco . ha concluso l’arcivescovo di Milano - i sentimenti che io immagino nel Papa e le intenzioni per cui preghiamo: perché nel turbamento sperimenti la grazia, nella interpretazione del mondo riconosca l’avvicinarsi del regno, nel servizio dell’unità trasfiguri le prove in dichiarazioni d’amore per la Chiesa».
Già nelle ore precedenti al conclave, monsignor Delpini aveva inviato alla riflessione circa l’importanza di questo momento: «Tutto il mondo, tutti gli strumenti di comunicazione e anche tutte le nostre conversazioni, si rivolgono a questo evento dell’elezione del Papa. Tuttavia, questo grande interesse, questa curiosità, queste continue dichiarazioni e interpretazioni devono essere purificate: si rivolgono a questo evento per quello che il Signore vuole realizzare, per quella che è la missione della Chiesa, oppure sono forme che finiscono per coltivare fantasie e aspettative destinate inevitabilmente a essere deluse, a rivelarsi inadeguate al mistero della Chiesa e di ciò che nella Chiesa si compie?».
E aveva proseguito: «Ecco quindi, in queste giornate, conclude Delpini - ho invitato tutte le parrocchie, tutte le comunità a pregare e appunto anche questa celebrazione si colloca nell’intenzione di vivere questo momento come un momento di preghiera perché si facciano le scelte che sono secondo lo spirito di Dio».
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