Le passioni lecchesi del Papa: «Ama il lago e Manzoni»

Don Giuseppe Pagano, priore agostiniano e storico amico del Papa, cita le presenze lecchesi di Prevost e il suo amore per i Promessi Sposi. «Appassionato di lingua italiana e dell’opera di Manzoni. Invitatelo e verrà»

Lecco

L’ amore di papa Leone XIV per I Promessi Sposi e quella sua voglia di viaggiare di cui l’amico di gioventù, il padre agostiniano Giuseppe Pagano, ha parlato in questi giorni, potrebbe essere la chiave per ottenere una futura visita di papa Prevost sul Lario.

«Dovreste inviargli una copia dei Promessi Sposi, il suo romanzo preferito - dice Pagano rispondendo al telefono della Basilica del Santo Spirito, di cui è priore, a Firenze - Credo che potrebbe anche accettare. Ancor più se, come si dice, il lago di Como è il lago degli americani». Coprire in auto lunghe distanze è una di quelle passioni di Prevost che stanno venendo a galla in questi giorni immediatamente successivi alla sua elezione, nel tentativo da parte del mondo di conoscere più da vicino quest’uomo discreto cui è stata affidata la Chiesa intera.

Alcuni di questi dettagli arrivano proprio lui, padre Giuseppe Pagano, che ha incontrato Prevost negli anni Ottanta, quando i due erano compagni di studi al collegio internazionale Santa Monica di Roma. Padre Pagano in Teologia, mentre padre Prevost, “Bob” come lo chiamavano gli amici, studiava Diritto Canonico. Il filo di quell’amicizia negli anni non si è mai interroto, tanto che durante l’omelia che ha pronunciato ieri alla Basilica del Santo Spirito, padre Pagano ha detto, riferendosi all’elezione di papa Leone XIV, agostiniano come lui: «Abbiamo fatto il botto».

Orgoglioso dell’amico, padre Pagano ha raccontato qualcosa in più sul missionario scelto da papa Francesco prima come cardinale in Perù e poi come collaboratore nella scelta dei vescovi in tutto il mondo, a partire da alcuni passioni. Come quella per la lettura e in particolare per I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, che ha citato anche a Massimo Gramellini nella trasmissione “In altre parole”, in onda su La7 l’altro ieri. «La passione per I Promessi Sposi è legata anche al suo amore per la lingua italiana - spiega a La Provincia - Si è impegnato nello studio e credo abbia trovato nel romanzo di Manzoni una lingua chiara e appassionante».

Le vicende di Renzo e Lucia unitamente al gran numero di connazionali del nuovo Papa (nato e vissuto a Chicago prima di lasciare gli Stati Uniti per dedicarsi alla missione in Perù) sono un altro indizio che lascia ben sperare i comaschi. E se è senza dubbio vero che il papa ha molti luoghi da visitare per occuparsi degli equilibri del mondo, a partire dalle aree di guerra che ha citato ancora una volta ieri durante il suo primo Angelus, padre Pagano resta aperto a tutte le possibilità. «Non escludo sia già stato sul lago di Como, con lui sicuramente io sono stato nell’area del lecchese, sono sicuro gli piacerebbe viaggiare sul Lario».

«Purtroppo noi agostiniani su quel territorio, come in altri, eravamo pochi - aggiunge - in certi casi c’era un solo frate per convento. Questo pian piano ci ha portati a sparire da alcune zone, come Como». Dove della comunità di cui padre Pagano e papa Prevost fanno parte resta solo la chiesa di Sant’Agostino, in attesa che l’agostiniano eletto papa arrivi a farle visita.

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