
Economia / Sondrio e cintura
Martedì 29 Aprile 2025
Melavì cessa l’attività: scatta la cassa
straordinaria ma solo per gli addetti
assunti a tempo indeterminato
La crisi della cooperativa valtellinese: senza lavoro circa 70 persone. Il sindacato: «Oggi più che mai è necessario essere trasparenti con i lavoratori, garantendo loro ogni possibile strumento di tutela e accompagnamento verso la ricollocazione»
Tovo Sant’Agata
Raggiunto il punto di non ritorno per la cooperativa valtellinese Melavì nata dalla fusione delle tre cooperative ortofrutticole storicamente presenti sul territorio della provincia di Sondrio a seguito di un lungo processo di integrazione e che riunisce oltre 300 aziende agricole che producono mele in Valtellina: la coop cesserà l’attività. Resteranno senza lavoro circa 70 persone di cui solo 18 potranno accedere agli ammortizzatori sociali.
A Tovo Sant’Agata si è svolta ieri l’assemblea sindacale con i lavoratori della coop Melavì, convocata per aggiornare sulla situazione aziendale a seguito dell’ultimo incontro sindacale e discutere delle prospettive occupazionali future. «L’azienda ha comunicato alle organizzazioni sindacali FAI-CISL, FLAI-CGIL e UILA-UIL - si legge in una nota del sindacato - che, in virtù del perdurare dello stato di crisi e degli esiti negativi della composizione negoziata della crisi, ha proceduto al deposito di istanza di accesso al concordato semplificato per la liquidazione del patrimonio e la successiva cessazione dell’attività. Durante l’incontro richiesto da parte delle OO.SS., è stato sottoscritto il verbale di accordo sindacale con il quale si prevede l’attivazione a partire dal 1° maggio 2025 della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) per cessazione dell’attività. L’assemblea molto partecipata, ha votato all’unanimità a favore della linea proposta dalle Organizzazioni Sindacali. Con l’accordo siglato, l’azienda si impegna a non procedere con licenziamenti collettivi immediati, ma per i lavoratori e le lavoratrici in possesso dei requisiti previsti, sarà presentata richiesta di accesso alla CIGS presso il Ministero del Lavoro e Regione Lombardia. La CIGS – sottolineano le Organizzazioni Sindacali – è uno strumento fondamentale che consente ai lavoratori di avere un tempo congruo per riqualificarsi e cercare una nuova occupazione. Purtroppo, tale misura potrà essere applicata esclusivamente ai lavoratori con contratto a tempo indeterminato. Per i lavoratori avventizi, invece, il rapporto di lavoro si concluderà alla naturale scadenza del contratto, non essendo prevista alcuna forma di ammortizzatore sociale. Ad oggi, i lavoratori devono percepire ancora lo stipendio di marzo il cui sblocco è subordinato all’esito positivo della richiesta delle misure cautelari protettive del patrimonio, presentata dall’Azienda al Tribunale di Sondrio, la cui udienza per la concessione è prevista per domani 30 aprile 2025. I lavoratori, stanchi della situazione di assoluta incertezza sul loro futuro, hanno espresso la disponibilità ad essere presenti al lavoro subordinatamente al rispetto del pagamento delle spettanze, senza escludere azioni di blocco delle attività, qualora gli stipendi dovessero ulteriormente tardare. La situazione di crisi della Cooperativa Melaví è nota da tempo. Oggi più che mai è necessario essere trasparenti con i lavoratori e le lavoratrici, garantendo loro ogni possibile strumento di tutela e accompagnamento verso la ricollocazione, affinché possano affrontare con maggiore serenità il proprio futuro professionale».
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