Conte divora e digerisce tutto

“Il coccodrillo come fa, non c’è nessuno che lo sa…”, recita la canzone che sembra scritta apposta per il leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, non a caso già accostato al vorace anumale anfibio.

Forse perché divora e digerisce tutto: tant’è che si è “pappato” anche Beppe Grillo, fondatore della forza politica ora guidata dall’avvocato del popolo.

“Giuseppi”, come l’aveva appellato Donald Trump durante il suo primo mandato, era approdato al Movimento grazie al suo ex allievo Alfonso Bonafede, perché c’era bisogno di qualcuno esperto in materia giuridica. Il bello che poi proprio lui, Bonafede, era diventato ministro della Giustizia.

A sorpresa , Conte,fu indicato per presiedere il governo con i pentastellati e la Lega, in quanto figura “terza” tra Giggino Di Maio e Matteo Salvini.

E quando quest’ultimo, forte di un clamoroso successo alle elezioni europee, si era tuffato nel fiume dei “pieni poteri”, trovò il coccodrillo Giuseppi pronto a papparselo, per guidare un secondo esecutivo assieme al Pd.

Il prossimo obiettivo “gastronomico” di Conte è la segretaria dem Elly Schlein, attuale candidata premier “in pectore” della coalizione di centrosinistra per le elezioni del 2027.

Ma l’avvocato della Daunia conserva una nostalgia canaglia per Palazzo Chigi e sta già affilando la dentatura per papparsi anche l’alleata.

Per arrivarci, deve però utilizzare il suo attrezzato stomaco per digerire la candidatura di Matteo Ricci (indagato per presunti affidamenti diretti quando era sindaco di Pesaro) nel campo largo delle Marche, dove si punta a scalzare il presidente uscente di centrodestra Francesco Acquaroli.

Ma soprattutto, punta ad avere il candidato in Campania, regione difficilmente espugnabile da Meloni & C.: l’ex presidente del Senato Roberto Fico.

E pazienza se poi a qualcuno scappa da dire che questi Cinque Stelle, nati per essere guidati da tutti, sotto la regia dell’avvocato non sembrano più così orizzontali e guardano eccome alle poltrone.

Anzi, l’appetito coccodrillesco si estende anche alla Calabria, dove il presidente uscente di Forza Italia Roberto Occhiuto, anch’egli sotto inchiesta, si è dimesso per potersi ricandidare: e quindi si tornerà al voto.

Conte, anche qui, vuole piazzare un’altra pedina, divorando in questo caso le aspirazioni di un altro partner della coalizione di centrosinistra: l’Alleanza Verdi e Sinistra.

Insomma, le mascelle del coccodrillo sono sempre in azione, e si vedrà se alla fine riuscirà a coronare il suo sogno di correre per guidare un terzo governo.

Oppure finirà per diventare borsette.

Del resto, ai tempi della Prima Repubblica, quando Giulio Andreotti era paragonato alla volpe, Bettino Craxi disse che, prima o poi, tutte le volpi finiscono in pellicceria.

Visto com’è andata, l’ex capo del Psi non fu un buon profeta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA