
Cronaca / Circondario
Lunedì 07 Luglio 2025
Calolziocorte, allagato il cimitero maggiore
Sui social sono stati pubblicati gli scatti delle tombe sommerse dall’acqua, suscitando l’indignazione di molti. Fortunatamente, nel giro di qualche ora, l’acqua è defluita e la situazione è tornata alla normalità senza causare gravi danni.
Calolziocorte
L’intensissima pioggia che si è abbattuta sulla zona del Calolziese nel pomeriggio di domenica ha completamente allagato il cimitero maggiore.
Sui social sono stati pubblicati gli scatti delle tombe sommerse dall’acqua, suscitando l’indignazione di molti.
Fortunatamente, nel giro di qualche ora, l’acqua è defluita e la situazione è tornata alla normalità senza causare gravi danni.
«Purtroppo - spiega il sindaco Marco Ghezzi - nel cimitero c’è un problema che riguarda lo scarico delle acque. Si tratta di una questione nota che abbiamo intenzione di risolvere appena avremo le necessarie risorse. Normalmente, anche in caso di pioggia, non accade nulla. Quando però le precipitazioni sono così intense, le tubazioni non riescono a scaricare l’acqua e il cimitero si allaga».
In base alle foto pubblicate sui social, nella zona del vialetto lato valle l’acqua si è accumulata arrivando ad un’altezza di almeno una decina di centimetri.
«Non ci sono stati danni - continua il sindaco - anche se è chiaro che non è bello che il cimitero si allaghi. Nella giornata di lunedì, l’impresa che si occupa della gestione del cimitero è subito intervenuta per la pulizia».
In base ai dati registrati dalla stazione del centro meteo lombardo di Olginate, domenica in zona sono caduti poco più di 10 millimetri di pioggia ma il momento di massima intensità è stato quello che ha portato le apparecchiature a registrare un’intensità di 200 millimetri all’ora.
«Purtroppo - il commento dell’assessore ai cimiteri Tina Balossi - nel momento in cui si verificano piogge così intense c’è poco da fare. Finché la pioggia è normale o anche abbondante, gli scarichi funzionano ma di fronte a intensità di questo tipo non c’è nulla da fare».
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