Caso Canottieri, interviene Antonio Rossi: «Sostengo Lucia, vederla trattata così non fa piacere»

Il pluricampione olimpico di canoa, marito dell’ormai ex vicepresidente della Canottieri Lecco Lucia Micheli e da poco presidente di FederCanoa, prende posizione difendendo la propria consorte e non nascondendo il proprio sconcerto

Lecco

Incertezza-Canottieri Lecco: il presidente Marco Cariboni tace. Non conferma e non ritira le dimissioni presentate domenica 26 ottobre 2025. Scaturite da profondi dissidi in seno al consiglio direttivo, con particolare riguardo alle deleghe sportive ed alla gestione della sezione di canoa-canottaggio, in mano a Lucia Micheli, e alla sezione nuoto. La sensazione netta è che presto (entro 52 giorni) verranno indette nuove elezioni del circolo sportivo più importante e numeroso (con 1500 soci) del nostro territorio.

Dopo il rimpallo di dichiarazioni dei giorni scorsi, l’avvicendarsi di dimissioni di consiglieri – da alcuni presentate, ritirate e poi di nuovo riproposte – e l’acuirsi della profonda spaccatura fra lo stesso Cariboni (e consiglieri) da una parte e l’ex vicepresidente Lucia Micheli (sostenuta dall’altro ex vicepresidente Stefano Gerosa, con altri consiglieri), ecco che interviene Antonio Rossi. Il pluricampione olimpico di canoa, marito di Lucia Micheli e da poco presidente di FederCanoa, prende garbatamente posizione difendendo la propria consorte e non nascondendo il proprio sconcerto: «Non da marito, ma alla luce del ruolo nazionale che ricopro – spiega – e avendo seguito con attenzione le varie vicende, non posso che esprimere parole di sostegno e di garanzia riguardo alla bontà del lavoro di Lucia e del suo impegno da volontaria, sempre orientato a un’unica finalità: l’attività sportiva e i ragazzi».

Prosegue il dirigente sportivo entrando nel dettaglio: «Due anni fa, quando Giovanni (Lozza, lo storico allenatore della sezione canoa-canottaggio, prematuramente scomparso, ndr) purtroppo non riusciva più ad allenare, mi fu chiesto di seguire i ragazzi della Canottieri e mi resi disponibile. Era ovviamente una soluzione provvisoria: per mancanza di tempo, e non certo di volontà, non ho potuto seguire la squadra come avrei desiderato. Per questo ho lasciato l’incarico, concordando con Marco (Cariboni, ndr) e Lucia la necessità di individuare una persona che potesse proseguire il lavoro portato avanti da Giovanni. Lucia si è sempre mossa in questa direzione – aggiunge, preciso – con l’avallo del presidente e del consiglio, individuando in Nicola (Ripamonti, ex azzurro di canoa ed attuale allenatore, ndr) la figura più adatta. Sono convinto che questa scelta sia stata azzeccata ma soprattutto apprezzata da tutti i ragazzi e le ragazze e che porterà ottimi risultati alla sezione».

Quindi il plurimedagliato olimpico aggiunge dettagli cronologici: «Inoltre, Lucia si è impegnata con determinazione nell’attivarsi per ottenere in prestito un Dragon Boat dal Cus Milano, al fine di sviluppare progetti volti ad aumentare il numero dei tesserati — obiettivo anche dalla Federazione che presiedo (testuale, ndr) — oltre che a generare opportunità economiche per la sezione, come avvenuto proprio di recente.

Ha promosso la formazione di atleti, sia attraverso corsi istruttori che per il conseguimento delle patenti per utilizzare il carrello barche, in modo da garantire sempre agli atleti la possibilità di partecipare alle gare. Oggi è sempre più difficile reperire volontari, soprattutto giovani, disposti a dedicare tempo e passione a una società sportiva: il suo impegno in tal senso è stato prezioso». Infine la presa di posizione, misurata, composta, rivolta al presidente dimissionario del circolo bluceleste: «Per tutti questi motivi ho ritenuto che la decisione di Marco (Cariboni, ndr) di revocarle le deleghe non fosse condivisibile».

Riguardo al tema delle ormai probabili prossime elezioni in seno alla Canottieri Lecco, Antonio Rossi specifica il proprio pensiero: «Ora, con le elezioni che si terranno presumibilmente a fine novembre – dice – non so se il presidente vorrà ricandidarsi. Nel caso in cui decidesse di farlo, consiglierei a Lucia di non candidarsi: non si tratta di una sfida tra lei e Marco, né tanto meno — come qualche voce impropriamente sostiene (inciso testuale del dirigente, ndr) — di un tentativo di “fargli le scarpe”. È semmai una scelta dettata dalla stima e dal rispetto che nutro per Marco: se desidera assumere nuovamente il ruolo di presidente, è giusto che possa farlo ed operare serenamente, auspicando naturalmente che venga portata avanti la collaborazione con Nicola, con dirigenti che sappiano portare alla sezione risorse economiche, tesserati, competenza ma soprattutto trasmettere entusiasmo e passione».

Infine, doverosa è la domanda rivolta all’uomo, prima che al grande ex atleta o al massimo dirigente di oggi. Dal punto vista umano come sta vivendo Antonio Rossi tutta questa (malinconica) vicenda? Risposta: «Non sto vivendo questa situazione molto bene. La Canottieri per me è come una seconda casa e considero Marco una persona di famiglia, molto cara, che mi ha sempre dato ottimi consigli. So quanto impegno abbia messo Lucia e che ogni decisione da lei presa è sempre stata condivisa con il consiglio, sostenuta da numeri e statistiche e guidata dal bene per la Canottieri. Vederla trattata in questo modo – conclude Rossi – come fosse la causa di tutti i mali, non mi fa certo piacere. Quando la situazione si sarà calmata, parlerò con Marco per capire le ragioni dietro a tutto questo».

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