
Economia / Lecco città
Martedì 09 Settembre 2025
Cresce il lavoro nero, anche nel Lecchese
«Mancano ancora tutele e sicurezza»
Salvatore Monteduro (Uil Lombardia): «C’è un’importante economia invisibile che sfrutta i lavoratori, i quali per necessità di sopravvivenza sottostanno a diversi ricatti»
Lecco
«C’è un’importante economia invisibile che sfrutta i lavoratori, i quali per necessità di sopravvivenza sottostanno a diversi ricatti. Accade anche nel Lecchese», afferma Salvatore Monteduro, segretario confederale Uil Milano Lombardia, sindacalista che conosce a fondo il Lecchese e che cura sistematicamente ricerche e statistiche sul mercato del lavoro locale. Dalla moda alla logistica, alla security, all’agricoltura: sono diversi i settori per i quali gli ultimi dati dei carabinieri per la Tutela del lavoro confermano come lavoro “in nero” e false assunzioni alimentino l’avidità di imprenditori senza scrupoli fra turni di lavoro massacranti, paghe compresse e contratti fantasma, con buona pace di qualunque regola legata alla sicurezza sul lavoro.
A seguito di un vero boom di ispezioni i carabinieri hanno aumentato i controlli verificando, nel 2024 a livello nazionale, 17.211 imprese (+1,9% sul 2023) e verificando 64.356 e I settori lavoratori (+42,1%). Risultato: +172% di casi di lavoratori irregolari scoperti nel 2024 rispetto all’anno precedente. Gli irregolari scoperti passano, in dati assoluti, da 5.924 del 2023 a 16.116 del 2024. In aumento i lavoratori che lavorano totalmente in nero, che, con un aumento del 3,6%, passano da 6.565 a 6.801.
Un’irregolarità che non inizia in fabbrica ma che spesso, per quanto riguarda i lavoratori extracomunitari provenienti, ad esempio, da Bangladesh Pakistan, sta a monte in un mercato fraudolento di nulla osta, visti di lavoro e contratti fasulli, come mostrano indagini delle procure di Roma e Torino.
Situazioni presenti anche sul territorio lecchese, come mostrano sia le indagini aperte dalla procura di Milano che ha investito diversi settori fra cui quello della moda, che interessa il Lario, sia i controlli della Guardia di Finanza su esercizi commerciali lecchesi.
«I risultati delle verifiche fatte dai carabinieri sul 2024 – afferma Monteduro - mostrano che se anche nel prossimo futuro si rafforzeranno i controlli da parte delle forze dell’ordine, ma anche dell’Ispettorato del lavoro e dell’Inps, molto probabilmente emergerebbero ancor più dati allarmanti. Un incremento che mostra quanto sia necessario un ulteriore controllo verso certe imprese e verso lavoratori spesso ridotti a una forma di schiavitù con mancanza di tutele sulla sicurezza.
Abbiamo visto, ad esempio, come a volte in certi incidenti mortali in edilizia si sia poi scoperto come i lavoratori coinvolti fossero mai registrati. Anche il nostro territorio non è esente da queste situazioni».
Da parte di Governo e istituzioni è necessario affinare i metodi di controllo, considerando la possibilità di «utilizzare il potenziale dell’intelligenza artificiale, perché non scopriamo oggi che il nostro è un Paese dove l’evasione fiscale è molto più diffusa rispetto a tanti altri Paesi o dove quelle aziende che si ritengono furbe agiscono sul mercato del lavoro nell’illegalità. I lavoratori che sfuggono da situazioni miserevoli sono disponibili a pagare per un visto: loro sono in condizione di ricatto ma a sfruttarli sono imprenditori e purtroppo anche alcuni funzionari statali attenti ai loro vantaggi economici a discapito della legalità.
Bene dunque se le sanzioni si fanno molto più pesanti».
Non ultimo, «le associazioni datoriali devono agire per una rieducazione culturale verso le imprese, perché l’illegalità diffusa nel Paese mostrata dai dati dei carabinieri danneggia quelle aziende che agiscono nella regolarità».
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