
Cronaca / Lecco città
Sabato 24 Maggio 2025
Da Olginate a Lecco a piedi per chiedere la pace
Il corteo ha attraversato il Ponte Azzone Visconti, simbolo della volontà di superare le divisioni e costruire ponti di dialogo.
Lecco
Sabato 24 maggio si è svolta a Lecco l’11ª Marcia della Pace, organizzata dalla Tavola Lecchese per la Pace. Un percorso di 10 chilometri lungo il fiume Adda, da Olginate a Lecco, per lanciare un messaggio semplice ma urgente: fermare le guerre, costruire la pace.
All’inizio la partecipazione è stata modesta, ma via via sempre più persone si sono unite al corteo. «È importante esserci – ha detto Maria Grazia Caglio – anche se quest’anno, con dispiacere, ho notato che la gente sembra abituarsi. Ma dobbiamo continuare a farci vedere: siamo per la pace, non per un mondo che scivola verso la guerra».
L’arrivo in piazza Garibaldi intorno alle 18.30 ha segnato il momento conclusivo della manifestazione, accompagnato da musica, testimonianze e riflessioni. Il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, ha invitato a interrogarsi sul perché oggi la pace sembri così fragile: «Se davvero i popoli vogliono la pace, dobbiamo chiederci perché i meccanismi che la garantivano sono in crisi. Le domande servono, anche se non abbiamo ancora tutte le risposte».
Tra i momenti più toccanti, la lettura di una lettera scritta da una studentessa del Liceo Medardo Rosso, ispirata dall’incontro con Egidia Beretta, madre di Vittorio Arrigoni. «Viviamo in mezzo ai massacri – ha scritto – ma la sua storia ha riacceso in me il desiderio di giustizia e di impegno, come quello di Vik».
Al banchetto finale, i partecipanti hanno potuto prendere un volantino con “33 punti per costruire la pace”: riflessioni critiche sui conflitti attuali e sulle cause profonde che li alimentano. Si parla della crisi dei modelli economici basati solo sul PIL, della retorica secondo cui “l’uomo è lupo per l’altro uomo”, del peso dell’industria bellica e della necessità di una riconversione verso modelli più giusti. Al centro, l’educazione alla pace, intesa come formazione a relazioni sane, giustizia, mediazione e cura del bene comune.
Il corteo ha attraversato il Ponte Azzone Visconti, simbolo della volontà di superare le divisioni e costruire ponti di dialogo. Sotto il gazebo dell’organizzazione, un messaggio forte e chiaro, tratto da Sandro Pertini: «Si svuotino gli arsenali, si riempiano i granai».Perché la pace non è solo l’assenza di guerra: è giustizia, solidarietà e ascolto.
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