
Cronaca / Lecco città
Lunedì 08 Settembre 2025
In sette anni affitti cresciuti del 25%: «A Lecco la casa è un lusso»
La denuncia della Uil del Lario. «Garantire abitazioni accessibili – evidenzia il coordinatore – significa permettere ai lavoratori di radicarsi nella comunità, costruire legami familiari e sostenere concretamente la crescita economica e sociale del territorio»
Lecco
Dal 2017 a oggi gli affitti in provincia di Lecco sono aumentati del 25%. Una corsa che rischia di trasformarsi in un’emergenza strutturale, «con ricadute sociali ed economiche pesanti per famiglie, lavoratori e imprese» denuncia la Uil del Lario.
Secondo il sindacato, la difficoltà di trovare un’abitazione stabile non ha solo effetti sulle famiglie, ma colpisce i servizi pubblici, la scuola, la sanità, l’edilizia e persino le prospettive di sviluppo delle imprese. Oggi sono oltre 114 mila i pendolari che ogni giorno lasciano il Lario per lavoro, con un saldo negativo di 36 mila unità. Un’emorragia destinata ad aggravarsi: l’ex presidente Istat Gian Carlo Blangiardo stima che entro il 2029 l’area perderà circa 15 mila persone in età lavorativa.
Un calo che spaventa anche il tessuto produttivo. I dati di Unioncamere segnalano infatti un divario del 50% tra domanda e offerta di lavoro, che rende sempre più difficile per le aziende reclutare personale qualificato. Una spirale pericolosa, che rischia di svuotare progressivamente la provincia e di indebolirne l’economia locale.
Per questo motivo la Uil chiede una svolta nelle politiche abitative: estendere gli accordi territoriali di canone concordato a tutti i Comuni, incentivare i proprietari a mettere sul mercato gli immobili vuoti, riqualificare il patrimonio pubblico inutilizzato, regolamentare gli affitti brevi sul modello Bologna e istituire strumenti di garanzia per chi lavora ma non ha un reddito costante. Interventi che, sottolinea il sindacato, possono restituire stabilità e ridare fiato a un mercato immobiliare oggi fuori controllo.
«Garantire abitazioni accessibili – evidenzia Dario Esposito, coordinatore della Uil del Lario – significa permettere ai lavoratori di radicarsi nella comunità, costruire legami familiari e sostenere concretamente la crescita economica e sociale del territorio».
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