Incendio al monastero di Bernaga, danni per milioni di euro

Il convento seicentesco, che ospitava 21 suore, è inagibile

La valletta brianza

Danni per milioni di euro e la struttura completamente inagibile, pericolosa addirittura per i vigili del fuoco perchè c’è ancora il rischio di crolli. E’ il bilancio, devastante, dell’incendio che ha interessato il Monastero delle Suore della Bernaga nella tarda serata di sabato, con le fiamme scoppiate attorno alle 20 ed una immensa palla arancione che era visibile fin dalla strada provinciale 342. Le fiamme sono partite dalla parte meridionale della struttura, che guarda verso l’orto ed il vivaio e si sono immediatamente estese alla struttura lignea del tetto e dei solai, travi di quercia risalenti al 1600.

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Le 21 monache romite sono state traferite a Ponte Lambro, nell’istituto delle Piccole Sorelle della Carità e nessuna di loro per fortuna è stata ferita. Decine e decine di opere d’arte, con quadri e sculture, tra cui una Madonna con Bambino di Raffaello sono state recuperate e temporaneamente custodite nell’antica chiesa di Perego, sconsacrata. Le cause dell’incendio sono al vaglio della magistratura lecchese che ha aperto un fascicolo di indagine ed al nucleo investigativo dei Vigili del Fuoco. Serviranno indagini approfondite per risalire alle cause, e proprio per questo è stata attrezzata una postazione con droni che hanno sorvolato dall’alto la struttura, mentre sono previste ricognizioni anche a mezzo elicottero per valutare l’estensione dei danni. Sembra che tutto sia partito da un corto circuito avvenuto in una delle stanze delle monache, questo hanno riferito le suore, che erano riunite nella saletta del pianterreno davanti alla televisione per pregare assieme al Papa per la Pace. Si sono subito accorte che erano partite le fiamme e si sono precipitate all’esterno, il primo a giungere sul posto è stato un agente della polizia locale che ha avvisato i soccorsi, con molti mezzi dei vigili del fuoco arrivati sul posto. Ieri sul posto erano presenti esponenti di tutte le forze dell’ordine, dai carabinieri alla polizia locale, ai volontari della protezione civile, dalle autorità religiose con il parroco don Raffaele Lazzari al sindaco Marco Panzeri, per finire con tanti mezzi dei vigili del fuoco, con ufficiali e ingegneri.

Anche nella giornata di ieri sono continuate le operazioni di spegnimento delle fiamme che hanno continuato ad alimentarsi per tutto il corso della nottata e della giornata, con un delicato lavoro di bilanciamento della portata d’acqua necessaria a contenere le braci e le fiamme senza intaccare la struttura. C’è infatti il rischio concreto di appesantimento eccessivo delle travature, con un rischio di crolli presente e reale tuttora in atto. «La situazione adesso è sotto controllo – ha detto il vice comandante dei Vigili del Fuoco di Lecco, Antonio Dusi – stiamo spegnendo gli ultimi focolai ma procedendo con molta attenzione, in quanto anche buttare troppa acqua farebbe crollare la struttura lignea della soletta che sta bruciando lentamente. L’intervento è stato impegnativo anche perchè l’incendio si è propagato istantaneamente a causa della conformazione della struttura, che è del 1600, ben stagionata per cui l’incendio si è propagato molto velocemente. Per fortuna non ci sono state conseguenze per le persone ed abbiamo recuperato anche alcune opere d’arte.

Adesso proseguiremo nel mettere sotto controllo gli ultimi focolai e poi d’accordo con gli enti competenti al recupero delle altre opere che si trovano all’interno. La struttura attualmente non è assolutamente abitabile, la copertura è andata tutta perduta, i solai interni sono assolutamente impraticabili, anche per i vigili del fuoco.

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