La casa vinicola Rainoldi compie 100 anni

La casa vinicola Rainoldi, tra Ponte e Chiuro, compie cento anni e festeggia con un libro culto e una festa con i propri amici e collaboratori

Sondrio

Il sapore delle cose buone, fatte bene. In altre parole qualità. Sono stati ancora una volta impegno, rigore, dedizione, volontà di migliorarsi e capacità di ascolto, le parole della grammatica di casa cioè, a guidare la famiglia Rainoldi nelle scelte per la celebrazione dei 100 anni di attività.

Un secolo, quello che meno del 5% delle aziende familiari raggiungono. Un traguardo importante per l’azienda vinicola adagiata sul versante retico tra Ponte e Chiuro fondata nel 1925 e che oggi dopo cento anni e quattro generazioni familiari festeggia e rilancia continuando ad innovarsi pur mantenendo ben saldo il valore della storia e delle tradizioni. Lo fa seguendo lo slogan aziendale che accompagna ogni scelta, ovvero vino come cultura.

Non è dunque un caso che il libro, ricco di immagini e racconti, edito per l’occasione si chiami “Culto”. E Culto, insieme alla famiglia Rainoldi - Aldo e sua moglie Michela, i figli Marco e Maria Vittoria e lo zio Giuseppe, classe 1937, colui che ha portato i vini di casa per la prima volta in America – e tutta l’incredibile storia aziendale e familiare, sia stato protagonista della festa tra le vigne di domenica sera alla presenza degli amici, dei colleghi, delle istituzioni e dei collaboratori, compresi coloro che afferiscono le uve consentendo alla casa di produrre i suoi rossi e bianchi ormai apprezzati in tutto il mondo.

Un buffet curato dallo chef stellato Gianni Tarabini, consumato all’aperto e intervallato, tra aperitivo e cena, dalla presentazione del volume all’interno della cantina dove i capitoli della storia sono divenuti esposizione plastica e dove gli interventi sono stati cadenzati da letture delle pagine del libro da parte di Luca Redaelli. Mentre a guidare la serata è stato Michele Mauri che ha curato i testi del volume sotto la direzione artistica di Paolo Vallara.

«Per celebrare questo importante traguardo - ha detto Aldo Rainoldi, visibilmente emozionato - abbiamo pensato a un libro, “Culto”, che raccontasse la storia dell’azienda. L’obiettivo era di celebrare il passato, fare una fotografia del presente e raccontare quello che sarà il futuro della generazione che inizia a bussare alla porta. Ho pensato a lungo a cosa significasse il centenario, certamente un traguardo e una ripartenza, ma anche il tempo della riconoscenza. Chi è qui oggi non lo è a caso. Sono tutte persone che ci hanno accompagnato in questo percorso».

Entusiasta dell’evento e, naturalmente, del centenario Giuseppe Rainoldi, per tutti Peppino, l’americano, colui che per primo ha portato il vino Rainoldi negli States, al Coliseum di New York. «Sono stato fortunato» dice semplicemente. Dopo l’America è arrivato il Giappone e poi l’Europa, il mondo. Fortuna, certamente, ma anche capacità di visione e qualità. Il vino è simbolo della storia, delle tradizioni, dell’identità del territorio con cui la storia di casa Rainoldi è indissolubilmente intrecciata.

«Un traguardo incredibile – ha detto il sindaco di Ponte, Franco Biscotti -. 100 anni frutto di passione, competenza e capacità. L’augurio è che questa attività continui nel tempo a Ponte e Chiuro». «Il vino è l’immagine della nostra Valle a cui tutti teniamo – ha aggiunto Tiziano Maffezzini, sindaco di Chiuro -. Sono particolarmente orgoglioso di questo compleanno che dà un contributo determinante al settore del vino. Da qui si parte e si continua: ci aspettano le Olimpiadi e vetrine ancora più importanti».

Un tema quello dei Giochi toccato anche dall’assessore regionale alla Montagna, Massimo Sertori, amico della famiglia Rainoldi: «Abbiamo un’opportunità straordinaria – ha detto -, avremo una potenza di fuoco commerciale incredibile, addirittura sproporzionata, dobbiamo sfruttarla perché non ce ne saranno altre. E da lì ci sarà un’ulteriore svolta per i nostri prodotti».

Di «una modernità dal cuore antico» che si sente, si annusa, si gusta ha parlato Giacomo Mojoli giornalista esperto di guide e del settore vinicolo. Una durevolezza che ha consentito di raggiungere il traguardo del secolo di vita.

La casa vinicola Rainoldi compie 100 anni

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