Giorgia Meloni non ha fatto in tempo a festeggiare gli ultimi dati Istat sull’occupazione (aumentano gli occupati, diminuiscono al 6 per cento i disoccupati. ma non gli inattivi) che subito l’opposizione ha cercato di guastarle il sospiro di sollievo: Schlein, Conte e Fratoianni hanno attaccato sulla manovra economica in preparazione e sull’atteggiamento dell’Italia su Gaza.
Partiamo dalla manovra. Il ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti è al lavoro per redigere il primo documento contabile in vista della chiusura dei conti entro il 31 dicembre e si compiace del fatto che tutti in Europa riconoscono, chi a denti stretti chi più volentieri, che l’Italia sta facendo i suoi “compiti a casa”, tanto che Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, annuncia che presto l’Italia potrà uscire dalla procedura d’infrazione per deficit eccessivo perché sta “seriamente” riavvicinandosi al target stabilito del 3 per cento.
Conti via via a posto e spread con i Bund tedeschi ai minimi, persino una sarcastica voglia di paragonarsi ai cugini francesi che polemizzano con noi ma che con i loro conti pubblici stanno in un mare di guai.
E tuttavia, dicevamo, Pd, M5S e Avs insistono nell’attaccare la politica economica del governo che, a loro giudizio, è gravemente carente sul lato del Welfare: sanità pubblica a corto di risorse e personale, salari troppo bassi, famiglie che non arrivano alla fine del mese; scuola pubblica marginalizzata dalla ripartizione dei fondi.
Poi c’è il capitolo delle pensioni che però sembra una partita più che altro interna al centrodestra dove la Lega si scontra anche su questo (oltre che sulla nuova rottamazione delle cartelle) con Forza Italia e, in parte, con Fratelli d’Italia.Certo la manovra d’autunno quando vedrà davvero la luce si riverbererà sulle contemporanee elezioni regionali che costituiscono per la coalizione di governo un vero e proprio test sull’umore degli elettori e peserà sugli equilibri interni di potere: se ne continuerà a discutere domani in un vertice dei leader a Palazzo Chigi (nello stesso giorno in cui Giorgia Meloni si dovrebbe collegare con la riunione dei Volenterosi indetta da Macron) per sciogliere gli ultimi nodi.
Ma il centrodestra deve anche registrare che in Puglia il “campo largo” avversario ha finalmente risolto le sue liti interne e il votatissimo ex sindaco di Bari Decaro potrà candidarsi perché ha ottenuto il ritiro dalle liste per il Consiglio dell’attuale presidente Emiliano. In questo modo la Puglia torna ad essere non contendibile per la maggioranza di governo.
Guerra di Gaza. La sinistra chiede a Meloni di riferire in aula mentre si schiera con i militanti Pro-Pal della flottiglia partita da Genova per portare aiuti alimentari alla popolazione dei gazawi, e nello stesso tempo accusa il governo di avere una posizione ambigua perché non interrompe i rapporti di collaborazione militare con Israele.
Il centrodestra non ha intenzione di allentare il legame con Israele, pur criticando la condotta di Netanyahu (tant’è che l’Italia insieme alla Germania ha proposto sanzioni per i coloni più violenti della Cisgiordania), e nello stesso tempo rivendica il fatto che il nostro Paese è, in Europa, quello più generoso in termini di aiuti, di accoglienza e cura nei confronti della popolazione civile palestinese.
Ultima notazione: Matteo Salvini non crede che siano stati i russi ad hackerare il Gps dell’aereo della Commissione europea su cui stava volando Ursula von der Leyen. Il leader della Lega resta indifferente al fatto di essere pressoché l’unico a credere alle smentite del Cremlino.
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