
Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 22 Aprile 2025
Sondrio, favoreggiamento immigrazione clandestina e documenti falsi: 4 indagati
Sondrio
Introdotti sul territorio nazionale, probabilmente per alimentare i canali sotterranei del “lavoro nero” nel profondo Nord, ma l’intento è poi fallito perché sono finiti nel mirino di inquirenti e investigatori particolarmente vigili nell’attività di contrasto al fenomeno, vigilanza aumentata in corrispondenza con l’apertura dei diversi cantieri per le opere finalizzate all’evento olimpico internazionale di Milano-Cortina 2026.
La Polizia di Stato di Sondrio, nell’ambito delle attività volte al contrasto dell’immigrazione clandestina, ha denunciato in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica - diretta dal dottor Piero Basilone - quattro persone per i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e possesso/fabbricazione di documenti di identificazione falsi, poiché destinatarie di documenti di identità falsi provenienti dalla Turchia, verosimilmente poi indirizzati a terzi soggetti al fine di favorire l’immigrazione irregolare.
L’attività d’indagine svolta dalla Squadra Mobile del capoluogo valtellinese, guidata dal commissario Francesco Castaldo, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Sondrio, ha avuto inizio quasi un anno fa, ossia nel giugno 2024 a seguito di segnalazione pervenuta dal Servizio Centrale Operativo (Sco) della Direzione Centrale Anticrimine del Dipartimento della Pubblica Sicurezza di Roma.
In particolare, le Autorità turche, nel corso di una recente operazione di polizia giudiziaria svolta nei confronti di un sodalizio criminale dedito al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina verso l’Italia ed altri Paesi europei mediante la produzione di documenti falsi, oltre ad aver proceduto al sequestro di numerosi documenti (carte d’identità, patenti di guida, visti, carte di soggiorno, passaporti, sigilli doganali ecc.), hanno accertato la spedizione, già avvenuta, di documenti falsi verso la Penisola italiana.
Grazie alle ulteriori indagini svolte dagli investigatori della Prima Sezione della Squadra Mobile sondriese, quella che si occupa di Criminalità organizzata e immigrazione clandestina, agli ordini dell’ispettore Sandro Zubiani, consistite nell’analisi di numerosi tabulati di traffico telefonico e telematico e in reiterati servizi di osservazione, controllo e pedinamento (che hanno dato riscontro all’iniziale ipotesi investigativa), è stato accertato che tra i diversi destinatari erano presenti tre soggetti residenti o dimoranti in provincia di Sondrio.
«Sulla base di quanto emerso dalle indagini, nelle date del 14 e 15 aprile - ha fatto sapere l’Ufficio di Gabinetto della questura sondriese, retto dalla dottoressa Raffaella Di Giacomo - sono state eseguiti, con la collaborazione della Squadra Mobile di L’Aquila, quattro decreti di perquisizioni domiciliari, veicolari, locali e personali emessi dall’Autorità giudiziaria (tre in provincia di Sondrio ed una in provincia de L’Aquila) che hanno avuto esito positivo, permettendo di rinvenire un permesso di soggiorno falso, nonché copiosa documentazione e dispositivi informatici tutt’ora al vaglio degli inquirenti». L’inchiesta della Mobile, dunque, non è terminata e non si escludono, pertanto, importanti sviluppi, a breve, con il coinvolgimento di altri individui rimasti per ora nell’ombra o con l’aggravamento delle posizioni degli attuali indagati.
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