
Cronaca / Valsassina
Venerdì 16 Maggio 2025
Spari vietati su cento passi: «Sarà impossibile cacciare»
Dibattito La decisione è stata presa dal Tar per tutelare gli uccelli migratori. Cendali: «L’attività sarà consentita solo fra il Monte Muggio e Premana»
Lecco
Cento tra passi, valichi, forcelle, selle e bocchette vietate alla caccia. Prima erano solo sei: Roccoli Lorla, Passo del Cedrino, Bocca di Prada, Forcella di Artavaggio, Passada e Passo del Pertus.
Ora i circa duemila cacciatori del lecchese rischiano di dover mettere le doppiette nell’armadio per non tirarle più fuori, per la gioia di animalisti e di chi vede la caccia come fumo negli occhi.
Infatti è successo che una sentenza del tribunale amministrativo (Tar) ha esteso il divieto di caccia su 475 valichi montani in tutta la Lombardia, bloccando l’attività venatoria su oltre 110.000 ettari di territorio. Ma perché?
La ratio è che dai valichi passano gli uccelli migratori e, dunque, è giusto proteggerli dalle doppiette. Ma ci dovrebbero essere monitoraggi e studi che dimostrino che da lì passino effettivamente quegli uccelli. Non ogni “V” sulle nostre montagne è un valico di passaggio migratorio. Se c’è un valico, ma il passaggio migratorio non è significativo e non costante, non dovrebbe rientrare nei passi dove la caccia non è ammessa.
Marco Cendali, presidente del comprensorio di caccia Alpino e di Federcaccia Lecco, è sconsolato: «Per quanto riguarda il comprensorio Prealpino non si caccia più; per il comprensorio Alpino è vietata gran parte sopra i 1000 metri, mentre nelle altre zone (la zona che va da Monte Muggio a Premana), è aperta, ma è impensabile che poi ci vadano tutti lì a cacciare. Ci sarebbero più cacciatori che terreno venabile. Colico, Val Biandino e sopra Casargo sono anch’esse tutte ricomprese nella sentenza del Tar, infatti».
Marco Cendali parla di sentenza senza senso e, soprattutto, non ispirata a criteri di ragionevolezza, scientificità e applicazione del provvedimento: «In tutta Lombardia vorrebbe dire sospendere la caccia. Non è credibile che ci siano 475 valichi dove, nel raggio di un chilometro, non si possa più cacciare. Più della metà del territorio verrebbe tolto alla caccia. In realtà sarebbe come chiudere la Lombardia alla caccia, perché metà del territorio venabile scomparirebbe ma dell’altra metà un altro 20 per cento è costituito da oasi dove già la caccia è vietate. E il resto sono quelle zone talmente impervie che, anche se si trovano in territorio venabile, risultano praticamente irraggiungibili… Insomma, dare corso a questa sentenza vorrebbe dire azzerare praticamente la caccia in Lombardia. è una cosa improponibile. È come dire che tutta la Lombardia è un valico. Non ha nessun senso».
Il consiglio regionale della Lombardia è intervenuta sul provvedimento del Tar. Ha infatti approvato ieri la mozione presentata dal consigliere di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini, che è anche presidente della Commissione Montagna, nella quale si chiede alla giunta regionale di impugnare la sentenza del tribunale amministrativo facendo notare che i soli valichi interessati in provincia di Lecco risulterebbero essere 71. Di questi 53 sono interamente ricompresi nel territorio provinciale lecchese, a cui si sommerebbero 13 ricadenti tra le provincie di Lecco e Bergamo, 3 tra Lecco e Como e 2 tra Lecco e Sondrio».
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