
Cronaca / Valchiavenna
Martedì 29 Aprile 2025
Vigili del Fuoco, «emergenza personale
in vista delle Olimpiadi». E Azione annuncia un’interrogazione parlamentare
La segreteria provinciale e regionale della Fns Cisl: «Nessun euro stanziato, nessuna pianificazione, nessun acquisto. E il tempo per intervenire utilmente sta per scadere. Non possiamo permettere che una manifestazione di tale rilevanza venga affrontata con l’improvvisazione»
Sondrio
«Dal punto di vista della dotazione di mezzi e del rinnovo delle sedi dei distaccamenti permanenti non siamo messi male, in provincia di Sondrio, a parte il caso della caserma di Morbegno di via V Alpini, che è dislocata in spazi non idonei e per la quale è in corso una revisione, ma è la carenza a livello di organico a farsi sentire. Siamo tiratissimi sui turni, con Tirano che continua a essere l’“agnello sacrificale”, e nonostante manchino pochi mesi alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, nulla si sblocca. Mancano 60 unità di personale, 30 nel ruolo di capo squadra e capo reparto e altrettanti nel ruolo di vigile del fuoco. Il tutto su un organico totale di 234 unità, composto da 160 vigili e 74 capi squadra e capi reparto». A dirlo è Massimiliano Catelotti, vigile del fuoco permanente a Sondrio e segretario provinciale della Fns, Federazione nazionale sicurezza della Cisl. Ieri dalla segreteria regionale del sindacato è giunta una nota ai media in cui Monica Martelli, segretaria regionale della Fns Cisl Lombardia, ha tuonato contro «l’assenza di segnali concreti di rafforzamento dei ranghi dei vigili del fuoco anche in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina - ha detto -. Nessun euro stanziato, nessuna pianificazione, nessun acquisto. E il tempo per intervenire utilmente sta per scadere. Non possiamo permettere che una manifestazione di tale rilevanza - ha aggiunto - venga affrontata con l’improvvisazione, servono risposte immediate. Chiediamo al Governo e agli enti locali di attivarsi con urgenza per dare ai vigili del fuoco ciò di cui hanno bisogno per operare in sicurezza ed efficienza». Tutto ciò avviene nonostante, già un anno fa, erano stati richiesti investimenti mirati per «coprire le indennità e gli straordinari del personale - è scritto nella nota stampa -, per implementare un adeguato piano di formazione ed addestramento, per organizzare esercitazioni su scenari complessi, e per aggiornare mezzi ed attrezzature fondamentali per l’efficienza operativa. Una situazione che rischia di compromettere la sicurezza di cittadini, atleti, turisti e operatori e che svilisce il ruolo di chi, con professionalità e sacrificio, garantisce ogni giorno interventi tempestivi ed efficaci».
Lo sforzo per essere pronti ed operativi sempre è grande in provincia di Sondrio, ma la coperta è corta. Cinque le persone in turno, su rotazione di 12 ore, sui distaccamenti di Mese, Morbegno e Valdisotto, quasi sempre si viaggia su tre unità al massimo su Tirano, a livello di vigili del fuoco permanenti, mentre su Sondrio si arriva a 10 comprensivi del personale di stanza in centrale operativa e addetto alla conduzione di mezzi specifici. Però, nel momento in cui dei colleghi si assentano per malattia, permessi o ferie, occorre fare i salti mortali e, in genere, a essere maggiormente penalizzato è il distaccamento di Tirano, su cui subentrano i vigili del fuoco volontari. Pari a 14 in totale, in provincia di Sondrio, i gruppi volontari, il cui apporto è fondamentale soprattutto nelle valli più interne, periferiche e lontane dai distaccamenti, come Livigno, Valmalenco, Aprica, Madesimo, Campodolcino.
«In corso di svolgimento è ora un corso per volontari - ricorda Catelotti - e anche un corso per permanenti che vogliono salire a livello di capisquadra. Quattro i colleghi che partecipano a un corso di questo tipo, per tre mesi di formazione, durante i quali non sono operativi in turno e ciò comporta un ulteriore stress organizzativo». Per questo è necessario maggiore impegno da parte degli organi centrali, insistono, a supporto di un Corpo, quello dei vigili del fuoco, di nodale importanza per la sicurezza di tutti.
Sul tema è intervenuta oggi con una nota la segreteria provinciale di Azione con il responsabile Carlo Bordoni: «Le richieste del sindacato cioè di fare investimenti chiari e mirati per coprire le indennità e gli straordinari del personale, implementare un adeguato piano di formazione e addestramento, organizzare esercitazioni su scenari complessi, aggiornare mezzi e attrezzature fondamentali per l’efficienza operativa sono ragionevoli per cui chiederemo al Governo chiarezza e vigileremo con attenzione con spirito collaborativo affinché su questo fronte venga preparato al meglio il territorio all’evento. Per le ragioni appena descritte presenteremo a stretto giro, per il tramite dei nostri parlamentari, un’interrogazione parlamentare per dare la possibilità al Governo di chiarire tutti questi aspetti in Parlamento. Le Olimpiadi 2026 sono una grande occasione di rilancio del territorio e non possiamo permetterci di sprecarla».
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