Virus “West Nile”, il presidente dell’Avis
di Lecco: «Donate con tranquillità»

Bruno Manzini: «Per questo virus viene effettuato il test Nat (nucleic acid test), per cui non vengono sospese le donazioni da donatori, anche se sono stati in aree sospette»

Colico

Virus West Nile trovato in alcune specie aviarie a Colico? Bruno Manzini presidente provinciale dell’Avis getta acqua sul fuoco. Non ci sono problemi per i donatori lecchesi che dovessero essere passati da lì. «Ci sono tre virus che sono veicolati dalle zanzare – spiega Manzini -: uno è il West Nile, poi il virus della Dengue e quindi quello della Chikungunia. La premessa è che non sono virus nuovi, che non abbiamo mai visto. Per quanto riguarda la donazione di sangue, però, mentre per West Nile viene effettuato il test Nat (nucleic acid test), per cui non vengono sospese le donazioni da donatori che siano stati in aree sospette, per gli altri due virus non viene effettuato il test e dunque si sospendono le donazioni da chi è stato anche solo per una notte nella zona dove è stato trovato il virus. È il famoso periodo finestra: per prudenza se si prende il sangue di un donatore che ha soggiornato dove è stata rilevata la presenza del virus, ci potrebbe essere una sacca di sangue infetto che andrebbe a contaminare altre persone. Per questo si attendono i 28 giorni perché così il donatore se ha qualcosa, viene “scoperto” e non dona più».

Ma per la West Nile, si può donare con tranquillità nel Lecchese e in genere in tutta Italia: «Se venisse rilevata la presenza del sangue con il test sulla sacca di sangue donato – spiega il presidente Avis -, allora quella sacca verrebbe distrutta e il donatore dovrebbe astenersi dal donare. Come sappiamo se è stato a Colico e dunque la sua sacca deve essere sottoposta a test Nat? Semplice. Il donatore deve obbligatoriamente compilare il questionario e rispondere alle domande del medico. Se fosse stato a Colico, lo dovrebbe “denunciare” al nostro medico, dunque... Si fa solamente in estate, questa “interrogazione”. Per cui è una cosa stagionale».

Ma, anche d’inverno, se un donatore visita paesi tropicali, per sei mesi non può donare. Anche nel caso di visite a paesi extraeuropei sono previste sospensioni per tutti di durata variabile. Sospensioni specifiche per Chikungunia e Dengue ma non per West Nile. «Serve anche per monitorare la situazione della diffusione dei virus – continua Bruno Manzini -. In passato, negli anni ’90 dello scorso secolo, si importava molto sangue dagli Stati Uniti e con esso era stato importato molto virus HIV. A distanza di anni saltano ancora fuori cause allo Stato per sacche infette. E quindi per evitare queste cose i controlli si sono fatti molto più serrati. Conseguenza: siamo diventati autosufficienti come paese, almeno per il sangue intero, con donatori periodici, controllati anno dopo anno. Il che ha aumentato la sicurezza ai massimi livelli. E da noi si dona “gratis” mentre negli Usa si fa per soldi. Il che statisticamente porta a pericoli sulle donazioni».

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