Cronaca / Circondario
Domenica 26 Ottobre 2025
«La diga di Olginate? Meglio che venga gestita dalla Regione»
L’ex sindaco Bruseghini lancia la proposta: «Servizi migliori e più in linea con le esigenze dei territori»
Olginate
«Se fosse la Regione Lombardia a gestire la diga di Olginate, e non il Consorzio dell’Adda, ci guadagneremmo tutti». Ne è convinto Italo Bruseghini, ex sindaco di Olginate e storico animatore del comitato Salviamo il Lago di Olginate, che torna a sollecitare un cambio di rotta nella gestione dello sbarramento sull’Adda.
Bruseghini, che per oltre vent’anni ha guidato il Comune lecchese, si rivolge direttamente all’assessore regionale Massimo Sertori, dopo aver ascoltato la sua recente intervista a Unica Tv: «Mi trovo perfettamente d’accordo con le sue parole sulla gestione del territorio. Credo che, al di là delle appartenenze politiche, sia arrivato il momento di affrontare concretamente il tema della diga di Olginate».
Secondo Bruseghini, affidare la gestione alla Regione rappresenterebbe un passo avanti decisivo: «Il fiume Adda è il più lungo della Lombardia, oltre 300 chilometri, attraversa otto province: non è pensabile che debba essere gestito da Roma. La Regione conosce il territorio e ha gli strumenti per intervenire in modo efficace, soprattutto nei momenti di crisi o di siccità».
L’ex sindaco sottolinea come una gestione regionale permetterebbe anche una maggiore rapidità decisionale: «Oggi, quando ci sono emergenze, la Regione convoca un tavolo con tutti gli enti interessati. Ma sarebbe molto più efficiente se fosse direttamente la Regione a dettare le linee di indirizzo, ascoltando gli altri ma assumendo la responsabilità delle decisioni».
Bruseghini critica anche la lentezza del Consorzio dell’Adda nella manutenzione della diga: «Sono passati due anni per sostituire una semplice paratia, dal costo di 170 mila euro. Poiché i fondi devono arrivare dai privati, tutto si blocca. Se la gestione fosse regionale, queste opere si farebbero in tempi molto più rapidi».
Il comitato Salviamo il Lago di Olginate torna infine a chiedere che si valuti anche la possibilità di sfruttare il salto d’acqua per la produzione di energia elettrica:«Non si tratta di un’idea nuova, in molte altre zone della Lombardia è già realtà. Ma finora il Consorzio si è sempre mostrato chiuso. Con la Regione alla guida, si potrebbero finalmente aprire nuove opportunità per il territorio e per l’ambiente».
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