Lecco-Bergamo, comitato invia 2700 firme a Salvini per un tracciato diverso

Chiesto uno studio di fattibilità per un tracciato diverso dal progetto Anas. Previsto un incontro pubblico con i rappresentanti istituzionali.

Calolziocorte

Saranno inviate lunedì 6 ottobre al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e all’assessore regionale Claudia Terzi le 2700 firme dei cittadini che hanno sottoscritto la petizione con cui il comitato dei cittadini di Calolziocorte chiede «uno studio di fattibilità per una diversa soluzione dell’asse viario Lecco-Bergamo, rispetto a quella ad oggi prospettata da Anas».

Contestualmente, il comitato inviterà i rappresentanti istituzionali, ma anche il commissario straordinario della Simico Fabio Massimo Saldini, a un incontro pubblico durante il quale «illustrare tutte le criticità della soluzione ad oggi prospettata».

Le 2660 firme, come raccontato da Adelio Longhi, sono state raccolte in poco più di un mese, in città a Calolziocorte e nelle varie feste della zona. Il 38,64% appartengono a residenti a Calolziocorte, mentre il 18,57% sono di cittadini di Lecco. Seguono Vercurago, Olginate, i Comuni montani della Valle San Martino, ma sono molte le firme di residenti fuori territorio, pari al 28,30%.

«Nella stragrande maggioranza dei casi - ha proseguito Longhi - le firme sono state raccolte in strada, senza bisogno di spiegare nulla perché i cittadini erano già a conoscenza delle nostre richieste. Le firme raccolte online sono 433».

Se sul fronte popolare l’azione del comitato ha dato i suoi frutti, non si sono invece ottenuti grandi risultati a livello politico.

L’ordine del giorno messo a punto dal comitato è stato presentato e approvato solo dall’amministrazione di Carenno. A Calolziocorte è stato presentato e ritirato. Stanno invece temporeggiando le amministrazioni di Lecco, Vercurago e Olginate.

«A Calolziocorte - ha ricordato il presidente Paolo Cola - a fronte del ritiro dell’ordine del giorno, il sindaco si è impegnato a inviare una lettera al ministro Salvini. Ma la lettera, con cui si chiede se lo studio di una soluzione alternativa possa compromettere la realizzazione della variante, è vaga, non fa cenno alla nostra raccolta firme e non sottolinea l’esigenza di pensare a un’opera pubblica che colleghi in modo completo Lecco con Bergamo».

Per Cola, «la lettera non fa che confermare l’atteggiamento del sindaco di Calolziocorte che non vuole creare problemi al proprio partito e non prende in considerazione i problemi ambientali e di traffico che la proposta attuale porterà con sé».

Forse perché l’amministrazione è tutt’altro che certa che l’opera si farà. «A noi - sottolinea Cola - sembra tutto fermo. Come si sa, il cronoprogramma è stato nuovamente aggiornato. Si parla dell’aggiudicazione per l’aprile 2027, l’inizio lavori a novembre dello stesso anno e la fine nel marzo 2033. Quanto ai costi, ipotizziamo che cresceranno. Ad oggi, la stima è di 253 milioni, ma il quadro economico è del 2023. Facile immaginare che siamo ormai vicini ai 300 milioni, il che significa che, oltre ai fondi già disponibili, il governo dovrà trovare altri 150 milioni».

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