Lidi fuori controllo, interviene la polizia. Tuffi pericolosi e bagnini aggrediti

Sicurezza Forze dell’ordine in aiuto dei volontari che curano le spiagge, insultati dai bagnanti. Salti in acqua, proibiti dalla legge, dalla strada di Lierna o dalle pareti rocciose del Moregallo

Colico

C’è sempre maggiore maleducazione sulle spiagge, in troppi non rispettano le regole e rispondono male a chi segnala loro il pericolo, che siano bagnanti che conoscono il lago con le sue correnti e gli sbalzi improvvisi del fondale, o bagnini.

Soprattutto sono irrispettosi nei confronti dei bagnini volontari che si mettono al servizio degli altri.

Sono numerosi gli episodi in varie località, tra cui quello di Piona a Colico dove nei giorni scorsi, è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per calmare un bagnante che non voleva saperne dei richiami degli addetti alla spiaggia.

Violazione di domicilio

Altro episodio ad Abbadia con un adulto e una bambina, probabilmente padre e figlia, intenti a giocare a pallone in acqua, che dopo essersi allontanati troppo hanno avuto difficoltà a tornare a riva, aiutati da un bagnante non lo hanno neppure ringraziato, ed erano quasi scocciati per aver perso il pallone.

E poi ci sono loro: un numero sempre maggiore di incoscienti che si tuffano dai luoghi proibiti lungo tutta la costiera, mentre un amico riprende con il telefonino la bravata per poi pubblicarla sui social.

A Mandello ad inizio estate non sono mancati gli episodi di tuffi dal molo e dalla darsena Falck - tra l’altro proprietà privata - poi grazie alla presenza delle forze dell’ordine e dei vigilantes la situazione è tornata alla normalità.

Divieti

Ambita la parete rocciosa del Moregallo che ha già fatto vittime, e continua ad attrarre incoscienti, nonostante il divieto d’accesso e la presenza di una spiaggia gestita, per aggirare il controllo c’è chi sale dalla zona esterna tra le due gallerie lungo la strada Lariana. L’avere la spiaggia gestita ha arginato il pericolo, ma c’è sempre chi è sprezzante e rischia.

In questo mesi estivi a Parè di Valmadrera più volte è stato necessario l’intervento della polizia locale per ragazzi che si tuffavano dal pontile del battello, con il rischio di farsi male e di bloccare il servizio di linea.

Segnalazioni

In passato non sono mancate le segnalazioni di chi si lanciava nel lago dalla galleria di Grumo a Lierna lungo la strada provinciale 72: nonostante l’ordinanza di divieto esposta dal Comune.

La zona è definita la Quebrada nostrana del Lario orientale, simile all’alto strapiombo situato in un fiordo dell’oceano Pacifico, nelle immediate vicinanze di Acapulco, noto per i tuffi da un’altezza di 35 metri. A Lierna si parla di una decina di metri, in alcuni punti anche un paio in più, che sono parecchi, considerato che nel fondale sottostante ci sono dei grossi sassi sui quali l’impatto potrebbe essere devastante.

Altro punto è la galleria lungo la strada statale 36 ad Abbadia, all’altezza della spiaggia Bolis, pericolosa e vietata, è già stata teatro di incidenti.

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