
Cronaca / Circondario
Giovedì 14 Agosto 2025
Un anno in più per la Lecco-Bergamo:
«Ora si sposti il tracciato a monte»
I comitati di cittadini di Calolziocorte e Chiuso chiedono di rivedere il progetto. Il sindaco Ghezzi non è sorpreso dal rinvio: «L’importante è che l’opera venga realizzata»
Calolziocorte
Per i due comitati, il rinvio dell’avvio dei lavori per la realizzazione della variante alla Lecco-Bergamo potrebbe essere una notizia positiva. Se Paolo Cola, presidente del comitato Insieme per una diversa Lecco-Bergamo il bicchiere è senz’altro mezzo pieno, il collega Luca Dossi, a capo del comitato di Chiuso, è un po’ più cauto.
Entrambi, comunque, vedono nello slittamento dei lavori, e quindi anche nella conclusione rinviata dal 2032 al 2033, un ulteriore anno di tempo per studiare l’alternativa che entrambi vorrebbero fosse realizzata al posto di quella su cui ci si sta concentrando ora.
Una variante a monte, insomma, al posto di quella a lago, che tanti problemi di tipo tecnico potrebbe portare con sé. «Personalmente - spiega Cola - voglio essere positivo. E voglio vedere in questo rinvio la possibilità di avere a disposizione un anno in più per studiare quella che è la soluzione vera, con il passaggio della strada a monte. Voglio pensare che ci stiano dando tempo perché l’altra soluzione, quella a lago, non è tale, perché è stata rimaneggiata e perché ha portato allo spreco di 35 milioni per la costruzione di due entrate sbagliate». Cola inoltre sostiene che «il tracciato a lago attuale porterà a Calolziocorte moltissimo traffico da tutti i paesi vicini, che preferiranno attraversare l’Adda per andare verso Lecco piuttosto che restare dall’altra parte.
Per la nostra viabilità, sarebbe un disastro e lo sa anche il sindaco, che non capisco come possa permettere di portare in centro paese una strada interurbana». Meno ottimista ma comunque positivo Luca Dossi, presidente del comitato di Chiuso. «Sapevamo che Anas stava effettuando ulteriori verifiche e che ci sarebbero stati ritardi. Si tratta ora di capire da che cosa sia stato provocato lo slittamento. Per noi, un anno in più o in meno, in realtà, cambia poco. Fondamentalmente, noi vogliamo che la strada non sia realizzata come è stato detto ma che vengano prese in considerazioni ipotesi alternative, come quella a monte».
E poi aggiunge: «È evidente che oggi non ci sono i presupposti perché l’opera possa essere realizzata. È come se, man mano che ci si avvicina alla data di partenza, la si rinvii perché ci si rende conto che così come è stata pensata non si può fare. Sono scettico e convinto che, alla fine, non faranno nulla ma e chiuderanno gli ingressi perché dal punto di vista tecnico le criticità sono molte».
Non si stupisce invece del rinvio il sindaco di Calolziocorte, Marco Ghezzi: «In consiglio comunale, qualche giorno fa, avevo già anticipato la possibilità che ci sarebbero stati ulteriori rinvii. Abbiamo quindi tutto il tempo per avere dal ministero le risposte alle domande inviate, relative al tracciato a monte. Per me, comunque, il tema non è tanto il tempo ma la certezza di non perdere le risorse stanziate. Che la strada venga realizzata per il 2032, per il 2033 o qualche anno dopo, non cambia. L’importante è che le risorse stanziate restino e che l’opera pubblica, attesa da tutto il territorio, venga realizzata».
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