
Colico con Sondrio, il sindaco Gilardi ora si schiera per il sì. E insiste: «Il referendum non si può fare»
Il sindaco di Colico Monica Gilardi per la prima volta si esprime pubblicamente a favore del passaggio del Comune alla provincia di Sondrio. Gilardi ribadisce che, senza un cambio di posizione da parte del Ministero, il referendum non potrà essere convocato.
Colico
Sembra proprio che il Bitto sposerà l’agone. O, almeno, questa è l’indicazione delle forze di maggioranza in consiglio comunale, secondo il suo sindaco. Dopo l’intervista del vicesindaco di Colico Davide Ielardi, favorevole al passaggio del suo Comune alla provincia di Sondrio, anche il sindaco Monica Gilardi ha dichiarato: «Condivido l’analisi che ha fatto il vicesindaco perché ha portato l’attenzione su un aspetto fondamentale dal punto di vista turistico economico e sociale. Quella che è la posizione di Colico considerando, come dire, l’aspetto geopolitico della faccenda, è la posizione che sicuramente assumerebbe maggior attenzione, una centralità che è dovuta». E naturalmente è il passaggio di provincia che darebbe a Colico questa centralità. È la prima volta che il sindaco di Colico si espone pubblicamente in favore del cambio di provincia. Ma anche questo ha una motivazione: «L’amministrazione di cui io sono sindaco è costituita da tante persone con animi diversi e anche idee diverse, oltre che posizioni anche diverse rispetto all’operato, ma poi devo dire che quando è il momento di decidere in tutti questi anni dal 2016 a oggi, abbiamo sempre trovato una condivisione di intenti e di obiettivi che dà la cifra di questa amministrazione». Insomma, Gilardi conclude: «Ielardi ha preso pubblicamente una posizione che è condivisibile».
Ma allora perché non indire il referendum chiesto a gran voce e sotto minaccia di ricorso al Tar, dal Comitato per il No, ovvero dal comitato “Colico resta a Lecco”? Anche su questo Monica Gilardi è molto chiara e ribadisce: «Per il comitato Colico resta a Lecco c’è la convinzione che l’avvocatura della Regione e le motivazioni del nostro segretario, che non sono motivazioni personali ma supportate da una normativa precisa, non siano condivisibili. Loro non le condividono ma un conto è dire non vogliamo fare il referendum e un conto, come facciamo noi, è dire non lo possiamo indire».
Adesso però c’è una legge regionale che dice che può essere indetto il referendum o un’altra forma di consultazione. Ma il sindaco di Colico replica: «Abbiamo chiesto un parere motivato al Ministero dell’Interno. Contestualmente, il gruppo di minoranza ha presentato un ordine del giorno, una richiesta di indire un consiglio comunale e da regolamento del Consiglio lo indiremo entro il 27 giugno, visto che deve essere indetto entro venti giorni dalla richiesta, protocollata il 7 giugno».
Ma entro quella data ci sarà anche il parere del Ministero? Naturalmente Monica Gilardi non lo può sapere né le sono state date indicazioni in merito: «Entro il 27 si riunirà il consiglio comunale come richiesto dalla minoranza. Io rimango convinta a meno che il parere del ministero non ribalti la posizione dell’avvocatura della Regione, che non potremo indire il referendum. Ma non so, onestamente, se questo parere arriverà in tempo utile per il consiglio. Sinceramente lo stiamo sollecitando ma non ho notizie ulteriori in merito».
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