
Colico, in Tribunale l’ultimo atto
della resa dei conti tra pizzaioli
Un cittadino marocchino è accusato di lesioni e minacce. Ma la pubblica accusa ha chiesto l’assoluzione. Parte civile un collega egiziano già condannato per aver colpito il rivale con una coltellata
Lecco
Uno strascico giudiziario di una lite tra pizzaioli scoppiata ad agosto 2020 in un ristorante di Colico. È andato in scena ieri a palazzo di giustizia, davanti al giudice Bianca Maria Bianchi, dove è imputato un cittadino marocchino, all’epoca dei fatti trentanovenne, chiamato a rispondere dei presunti reati di lesioni personali e minacce contro un collega egiziano di quattro anni più giovane, costituitosi parte civile. Quest’ultimo, peraltro, è l’uomo che, nel corso della medesima lite, aveva colpito il rivale marocchino con una coltellata (dalla quale la vittima aveva rimediato trenta giorni di prognosi): vicenda per la quale è già stato condannato a un anno e sei mesi, a seguito di patteggiamento davanti al Gup.
L’uomo attualmente imputato è dunque accusato di aver spinto, malmenato, minacciato e ferito l’egiziano che lo aveva poi colpito con un coltello. La pubblica accusa ha concluso tuttavia chiedendo l’assoluzione, sostenendo che l’istruttoria non avrebbe confermato oltre ogni ragionevole dubbio la versione della parte civile.
Per l’egiziano, invece, l’aggressione da parte dell’imputato ha avuto concretamente luogo, come sostenuto dal suo avvocato, il quale ha chiesto al giudice (la cui decisione è prevista a metà ottobre) la condanna dell’imputato, un risarcimento pari a diecimila euro, oltre a una provvisionale di tremila euro immediatamente esecutiva.
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